La Corte dei Conti, due settimane fa, ha analizzato nel dettaglio l’andamento dei dati relativo all’evasione fiscale nel nostro Paese: cosa è emerso.
Sono numerosi, in questi anni, gli strumenti e le azioni messe in campo dai vari Governi e dall’Agenzia delle Entrate per contrastare l’evasione fiscale, fenomeno che sottrae annualmente diversi miliardi di euro alle casse dello Stato.
Nonostante si sia registrato un calo, però, pare che questi strumenti non abbiano del tutto funzionato e gli evasori molto spesso riuscirebbero a farla franca. A dimostrarlo sono gli ultimi dati pubblicati due settimana fa dalla Corte dei Conti.
A fine giugno, la Corte dei Conti ha evidenziato come vi sia stato un flop per quanto riguarda i controlli sull’evasione fiscale nel nostro Paese, nonostante comunque i dati parlano di un fenomeno in calo rispetto agli scorsi anni.
Secondo la Corte dei Conti, come riportano i colleghi de LaLeggepertutti, gli accertamenti effettuati attraverso il redditometro, ossia lo strumento di accertamento sintetico del reddito, durante lo scorso anno sono stati complessivamente 352, ossia solo 30 in più rispetto all’anno precedente. In calo anche le verifiche mediante indagini finanziarie con un numero complessivo inferiore di soggetti coinvolti. Infine, sono stati 358 i controlli con gli studi di settore. Dati significativi se si pensa che nel 2018 solo con il redditometro gli accertamenti erano stati circa 3mila. Sempre nello stesso anno, le verifiche attraverso gli studi di settore circa 1.800.
Si evince, dunque, come i controlli e le indagini del fisco siano scese in maniera considerevole nonostante comunque l’evasione fiscale costi alle casse dello Stato decine e decine di miliardi. Secondo gli ultimi dati disponibili, nel 2019 l’evasione fiscale in Italia aveva toccato la soglia dei quasi 100 miliardi di euro.
Per far fronte al fenomeno, proprio di recente il fisco ha adottato un nuovo metodo che si servirà dell’intelligenza artificiale. Un particolare algoritmo, che non sostituirà il lavoro dei funzionari dell’Agenzia delle Entrate, permetterà controlli più mirati ed accertamenti specifici andando ad analizzare posizioni già aperte facendo emergere eventuali rischi o criticità del caso.