L’inflazione prosegue la sua marcia anche se gradualmente lì’incremendo si sta abbassando
L’aumento dei prezzi prosegue il suo percorso nonostante il tempo passi e le bollette inizino a calare. In particolare, continuano ad aumentare alimentari e i voli aerei. I motivi sono diversi anche se alla base di tutto c’è sempre l’inflazione generale che deve fare il suo percorso.
Infatti, quando l’inflazione arriva ai livelli toccati in Europa nell’ultimo anno occorre tempo per invertire la tendenza. Entro qualche anno si tornerà al livello precedente al conflitto in Ucraina che ha generato la crisi dei prezzi energetici.
Infatti per invertire la rotta la Bce ha adottato la classica azione di aumento dei tassi di interesse. L’effetto c’è stato perché l’inversione di tendenza è in atto da dicembre scorso ma in maniera lenta e graduale. Infatti ci sono alcuni settori dove i prezzi continuano ad aumentare e nei quali non sembra agire l’effetto della decrescita.
Nel caso degli alimentari, secondo uno studio del assicurativo tedesco Allianz esiste un fattore profitti. In sostanza le imprese del settore cercano profitti da questa situazione aumentando i prezzi anche in maniera giustificata. Spesso le imprese quando esiste inflazione osano aumentare i prezzi anche per capire fino a che punto possono andare prima di accusare poi un calo dei consumi.
E’ ciò che accade secondo anche lo studio tedesco che indica nel 20 per cento la percentuale di aumenti dovuto alla ricerca di profitti nel settore alimentare. Tuttavia, si nota che mancano poi modalità di controllo per evitare tutto ciò.
Nel settore dei voli, invece, l’analisi da fare è più articolata. Intanto i costi sono in buna parte commisurati al prezzo di gasolio acquistato in un periodo in cui era più alto. Le compagnia hanno effettuato delle riserve di carburante in vista della situazione energetica critica.
Inoltre, anche in questo settore essendo forte la domanda si cerca di creare profitti anche perché le compagnie dovranno poi affrontare le conseguenze economiche delle decisioni sulle emissioni di gas di scarico nell’ambiente. Dal 2026, ogni compagnia dovrà pagare per ogni tonnellata di emissione di anidride carbonica.
M.P.