Il 27, normalmente, arriva la busta paga, ma la domanda giusta da porsi è? Oltre a sapere come è composta, quali sono le tasse.
Ogni 27 del mese, dai più rinominato “san paganino”, arriva la busta paga che coinvolge la nostre principali attenzioni. La prima cosa che possiamo notare è la differenza fra netto e lordo. Infatti lo stipendio netto ha un importo inferiore rispetto allo stipendio lordo. Si pensi che, quindi, gravino molte tasse sullo stipendio, ma non è del tutto così. Vediamo di fare un po’ di chiarezza
L’unica vera imposta che è presente sulla busta paga è l’Irpef e le sue addizioni. Infatti il lavoratore paga la tassazione direttamente sullo stipendio. Le addizionali che si aggiungono, o più semplicemente che compongono la tassazione Irpef, ovvero l’addizionale comunale all’Irpef e l’addizionale regionale. Questa risulta essere un’imposta progressiva in base al reddito. Quindi non tutti i lavoratori dovranno pagare la stessa quota, basata sullo scaglio di reddito
Per gestire l’aliquota Irpef in busta paga, gli scaglioni irpef annuali vengono divisi in 12, così avendo le mensilità, che determineranno le aliquote mensili da inserire in busta paga e che andranno a definire lo stipendio lordo. Tutto questo parte da un importo specifico della busta paga; per ottenere l’imponibile fiscale bisogna partire dall’imponibile previdenziale a cui vanno sottratti i contributi previdenziale.
La tassazione sul reddito avviene in due momenti però. Infatti i lavoratori pagano l’Irpef direttamente nella busta paga mese per mese, ma esistono due momenti. Infatti oltre alla prima parte in busta paga, si dovrà pagare, eventualmente, sul conguaglio derivante dalla dichiarazione dei redditi con il modello 730. La tassazione potrebbe, infatti, essere maggiore di quella inserita nello stipendio.
Ma nella busta paga non troviamo solo le tasse, difatti troviamo informazioni che non riguardano solo l’aliquota Irpef: