La moneta unica europea si appresta a cambiare aspetto. L’euro avrà un nuovo volto e sceglieranno i cittadini
L’euro è pronto a cambiare volto. Dopo 21 anni dalla sua nascita la moneta unica europea avrà delle immagini diverse. La motivazione ha tre obiettivi di base. La prima è quella di cercare di combattere la contraffazione con nuove banconote. Infatti uno dei metodi per lottare contro i falsari di banconote e monete è quello di cambiare le immagini delle stesse.
Inoltre, il cambiamento è proiettato a diffondere messaggi che si basano su sette temi che costituiscono le fondamenta dei valori dell’Unione, da un lato, unite alle esigenze e le sfide che per il presente e il futuro riguarderanno i paesi dell’Unione.
Il terzo punto mira ad eliminare le immagini nazionali per dare una connotazione sempre più comunitaria all’euro quale strumento di unione tra i paesi membri. I temi sono stati scelti dalla Bce, la banca centrale europea. Tuttavia, fino al 31 agosto saranno i cittadini europei a votare sul portale della banca centrale europea i temi.
Le tematiche sono secondo l’ordine esposto dalla Bce: “Valori europei rispecchiati nella natura”, che fa riferimento al legame tra libertà, democrazia, uguaglianza, diritti umani che sono i temi basilari della Ue che hanno una connessione con la natura e il suo rispetto.
Segue il tema de “I fiumi d’Europa valicano le frontiere: i corsi d’acqua, “creano un collegamento tra noi e la natura”, afferma la Bce sul portale istituzionale che sembra rafforzare il tema precedente specificando maggiormente il concetto che la natura unisce i popoli e supera le barriere e i confini politici.
Gli altri quattro temi sono più specifici e riguardanti argomenti identitari dell’Unione e sono: “Cultura europea”, “La nostra Europa, noi”, “Mani: insieme costruiamo l’Europa”. I tagli aggiornati saranno quelli di 5, 10, 20, 50, 100 e 200 euro.
Una volta esaurito il sondaggio sui temi, che scadrà il 31 agosto, la Bce lancerà un concorso di disegno in base alle scelte che hanno vinto il sondaggio. Ciò avverrà entro il 2024. Il direttivo deciderà poi entro il 2026. Il percorso è ancora lungo.