Balconi e terrazze chiusi: i permessi da richiedere (e quando non servono)

Chiudere un balcone o un terrazzo sembra sempre un’impresa fra permessi e burocrazie varie, ma esistono modi diversi per raggiungere l’obiettivo

Spesso per riuscire a vivere al meglio balconi o terrazze, si preferisce pensare di chiuderle, così da non essere assoggettati alla situazione atmosferica o stagionale. Ma l’idea di dover affrontare tutto l’apparato burocratico che passa dal desiderio alla fattuale realizzazione, ci blocca e ci porta a rinunciare. Ma da settembre 2022 queste paura diventano in parte infondate, vediamo perché.

Permessi da chiedere per chiudere balconi e terrazze
Balcone pioggia (Canva) – Bonus.it

Un emendamento alla legge di conversione del decreto Aiuti Bis spiega che non c’è più la necessità di chiedere autorizzazioni agli enti locali per chiudere una veranda, un balcone o un terrazzo. Ma non parliamo di chiusure in muratura o con altri mezzi fissi. Infatti nell’articolo 33-quater, nella modifica al Testo Unico Edilizio, rientrano in istallazioni senza permessi le Vepa, o anche “vetrate panoramiche amovibili”.

Le Vepa: cosa sono e perché convengono

Rientrano, quindi, nell’edilizia libera, ovvero in quei lavori che possono essere realizzati senza alcuni tipo di titolo abitativo. Queste vetrate rimovibili presentano alcune caratteristiche specifiche. Si tratta di lastre di vetro che chiudono la parte frontale fino al piano superiore. Sono composte da pannelli che possono scorrere l’uno sopra l’altro e che lasciano una naturale micro aerazione, quindi anche facili da rimuovere.

Come chiudere un balcone: ecco i permessi
Balcone (Canva) – Bonus.it

Non portando, quindi, a configurarsi in uno spazio stabilmente chiuso, non c’è bisogno della variazione volumetrica dell’appartamento. Soluzione che, però, deve essere installata da specialisti, sia per comprendere se possibile, sia per fare in modo che siano ben installate, dato il contatto con gli agenti atmosferici. Non ci sbilanciamo sui prezzi, visto i costi dei materiali e della manodopera soggetti a molte sollecitazioni.

Abbiamo detto che non bisogna richiedere permessi, ma non che non restino i vincoli. Infatti il decreto rimanda al Testo Unico Edilizio, nel quale vengono esplicitati dei vincoli che riguardano il rispetto degli strumenti urbanistici comunali e delle norme edilizie settoriali. Sarà necessario prendere visione, quindi, di tutte le norme di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie, dell’efficienza energetica, di tutela dal rischio idrogeologico e dei vincoli paesaggistici e culturali.

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