Sono vari motivi per scegliere una professione o cambiarla, dall’ambiente al luogo di lavoro, fino al reddito annuo. Vediamo quali sono i lavori più pagati d’Italia.
Decidere di intraprendere una carriera lavorativa in base al reddito medio può essere una scelta che, però, deve basarsi su alcune valutazioni. Tra le prime cose da valutare è il ruolo da voler raggiungere. Infatti esistono lavori dove da “semplici” impiegati il reddito è alto, o da quadri, quindi da inquadramento alto, o ancora ruoli lavorativi soggetti al percorso di studi. Vediamo alcuni dati.
Partiamo prima da delle valutazioni fatte nel 2019, prima della pandemia, nelle quali il Sole 24 ore ha presentato i lavoro più pagati d’Italia, sia con inquadramento alto che basso. L’articolo identifica dei macro settori e stila una classifica. Parlando di inquadramenti quadri lo stipendio lordo medio annuo più alto era detenuto dalla macro aera delle “vendite&constumer service“, con un lordo di 56.954. Parlando per il mondo impiegato, detiene lo scettro del primo classificato la macro area di “ricerca&sviluppo“, con un lordo medio di 32.458 euro annui.
Non dobbiamo stupirci di tale risultato. Infatti il lavoro più pagato d’Italia risulta essere, ad oggi, quello del Notaio, arrivando a toccare i 200mila euro lordi annui, ma non è presente nella classifica. Infatti lo studio non si riferisce a professioni specifiche, ma a settori lavorativi, quindi integrando tutto quello che contiene quel settore e definendone una media.
Ma quindi i lavori più pagati d’Italia oggi quali sono? Tra le professioni più standard, non contando, quindi, imprenditori di vari livelli e ruoli, spiccano dei mestieri, che, in alcuni casi, determinano anche un percorso di studi ben delineato. Abbiamo tra loro:
Questi sopra citati non sono propriamente i più pagati, infatti non vengono contati notai, magistrati, avvocati, commercialisti e così via discorrendo, ma sono figure da inquadramento dipendente e quadro di notevole valore e crescita professionale.