Parliamo di evasione fiscale e dei rischi che si corrono. Proviamo ad analizzare nel dettaglio quali siano i rischi e cos’è l’evasione fiscale.
Quando parliamo di evasione fiscale, parliamo di un reato punibile anche con la reclusione. Chi commette il reato, semplificando, è colui che non paga le imposte ed, appunto, evade. Quindi si racchiudono tutte le condotte che violano gli obblighi tributari nei confronti dell’erario. Bisogna però suddividere i rischi che si possono correre; infatti possiamo parlare sia conseguenze penali che di sanzioni amministrative.
La legge stabilisce le soglie di evasione che fanno scattare il reato e che, quindi, possono comportare la reclusione. Parlando in ambito di diritto penale, dobbiamo avere come punto di riferimento il D.lgs 74 del 2000, modificato nel 2011 e ritoccato dal D.lgs 158/2015. Qui vengono fissate le soglie dell’evasione. Tale rientra come reato se si parla di omissioni di pagamento delle imposte sui redditi, quindi Irpef, Ires e Iva. Per altre imposte, come Imu, Tari e altre, si rischiano “solo” sanzioni amministrative.
L’evasione fiscale diventa penalmente perseguibile in alcuni casi che andremo ad elencare e le sue sanzioni saranno solo di carattere personale, quindi non tramandabili agli eredi. Inoltre chi è accusato non avrà diritto alla sospensione condizionale se le somme evase superano il 30% del volume d’affari e/o i 3 milioni di euro.
Vediamo quando l’evasione fiscale diventa penalmente rilevante
In questo contesto possiamo comprendere, quindi, quale sia il rischio a livello penale, escludendo gli altri fattori della situazione che, invece, costituiranno sanzioni di carattere amministrativo. Questo è tutto quello che si rischia in caso di evasione fiscale.