Come di consueto, all’inizio di agosto verranno distribuite le pensioni. Ma quali saranno gli importi su cui potranno contare gli anziani?
Questo luglio i milioni di cittadini pensionati hanno potuto contare sulla quattordicesima e su un aumento dell’importo mensile. Ma le buone notizie non sono finite qui, poiché per alcuni di essi, anche agosto riserverà belle sorprese, sempre a patto di avere certi requisiti ben precisi. Cosa succederà nel dettaglio? Cosa devono aspettarsi i percettori delle pensioni?
In Italia, attualmente, si può andare in pensione a 67 anni con 20 anni di contributi, oppure a 70 godendo della pensione di vecchiaia, anche con soli 5 anni di contribuzione alle spalle. La misura prevede 13 mensilità, con una 14esima corrisposta a chi percepisce una pensione lorda di circa 1130 euro al mese, di solito erogata a luglio (ecco spiegato perché in molti l’hanno ricevuta questo mese). Per questo agosto, tuttavia, migliaia di cittadini potrebbero ritrovarsi con una pensione decisamente più ricca. Ecco perché.
Pensioni agosto 2023: ecco chi prenderà di più
Tutti i cittadini lavoratori dipendenti o pensionati sono tenuti a compilare il 730, ovvero la dichiarazione dei redditi, e presentarla all’Agenzia delle Entrate. Per coloro che l’hanno fatto entro una tale data, il mese entrante potrebbe rivelarsi proficuo. Se infatti il modello è stato presentato entro il 20 giugno, per molti di loro ci potrebbe essere ad agosto il conguaglio Irpef.
Ciò vuol dire che sarà l’INPS, ovvero l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale che effettuerà il rimborso (nel caso si sia dichiarato di più) o la trattenuta (nel caso contrario) fungendo da sostituto d’imposta direttamente sulla pensione. Ciò vuol dire che chi è riuscito a ridurre quanto dovuto all’IRPEF si troverà con soldi in più ad agosto.
Si tratta di soldi trattenuti nel periodo che va dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022 e calcolati su base provvisoria ma che, con le detrazioni previste per legge, potrebbe consentire a molti pensionati di ridurre quanto dovuto, e così avere diritto al ricevimento del rimborso da parte dell’INPS, sempre a patto che si sia presentata la dichiarazione entro il 20 giugno, volendoci circa due mesi per ottenere quanto spetta. In caso contrario, il tutto slitterà ai mesi successivi.