Sono tanti i giovani che decidono di studiare all’estero, invece che in Italia, ma questa scelta conviene oppure no? La risposta stupisce.
Non sono pochi gli studenti che scelgono ogni anno di proseguire o ampliare il loro percorso formativo andando a studiare all’estero. Cambridge e Oxford sono solo alcune delle università straniere rinomate per la loro qualità di istruzione, ed è naturale che chi vuole prepararsi al meglio e poter avere buone opportunità lavorative voglia sceglierle. Ma è vero che conviene? O è solo una sorta di “leggenda metropolitana”?
Certamente è entusiasmante pensare di passare un anno o più della propria vita all’estero, magari in città famosissime come Londra o New York, ma tolta l’esperienza culturale, quello che rimane, a livello formativo e universitario, ne vale la pena? La risposta è meno scontata di quanto potremmo pensare e dovrebbe far riflettere chi sta accarezzando l’idea di trasferirsi all’estero per motivi di studio.
Conviene ancora andare a studiare all’estero? La risposta ti farà riflettere
Uno degli aspetti da considerare è ovviamente il costo delle tasse universitarie che, in molti casi, sono molto maggiori rispetto a quelle italiane. A ciò, inoltre, bisogna anche aggiungere il costo di vitto e alloggio, il che porta ulteriormente in alto la spesa. Sono spese che difficilmente un normale ragazzo di 18 anni può sostenere da solo, e che possono influire non poco sulla famiglia, in caso contrario.
Inoltre, bisogna anche mettere in preventivo che per minimo 3 anni si dovrà stare lontani dalla famiglia, a chilometri di distanza, vedendola solo in occasione delle feste comandate o in caso ci si organizzi con un viaggio apposito (costoso anche quello). Ma andare a studiare all’estero, comporta comunque dei vantaggi, naturalmente.
Per prima cosa, si imparerà molto più facilmente una lingua straniera, ad esempio l’inglese, essendo costretti ad utilizzarla tutti i giorni. E poi, impareremo ad interfacciarci con diverse culture, oltre a metodi di studio differenti e anche la possibilità di studiare e lavorare allo stesso tempo, come è pratica di molti Paesi come Stati Uniti e Gran Bretagna. Mica male, no?