Le tariffe delle utenze è un tema scottante (e caro) agli italiani. Quali sono le differenze tra i contratti variabili e a prezzo stabilito
Si parla molto dei tassi dei mutui variabili che stanno massacrando economicamente le famiglie che hanno un prestito con la banca. Infatti sono in aumento le rate non pagate. A causa del rialzo del costo del denaro voluto dalla Banca Centrale Europea per provare a fronteggiare l’inflazione, le rate, da un mese all’altro, in alcuni casi sono aumentate anche di 50-60 euro.
Ma ad essere variabili non sono solo i mutui ma anche le tariffe delle bollette. Ce ne dimentichiamo quasi ma è infatti possibile anche in questo caso passare a una tariffa fissa o viceversa.
Tariffe utenze, tasso indicizzato o fisso: pro e contro
Sono in tanti a chiedersi quale sia la migliore scelta da fare, se conviene cambiare adesso con la tariffa a costo fisso o mantenere lo stato attuale. Una decisione difficile considerando anche che sul mercato le offerte sono tante e molte tendono a propendere per le tariffe indicizzate, quindi variabile.
Capiamo bene qual è la differenza tra prezzo indicizzato e fisso e come si calcola. Il primo varia mensilmente in base all’andamento dell’indice per l’energia elettrica, PUN, o per il gas, PSV.
Nel secondo caso, da contratto sottoscritto con il fornitore, il prezzo resta invariato per un periodo di tempo, ad esempio 12 mesi. Quindi chi oggi è a quota fissa, prima di cambiare deve controllare bene il costo della componente energia che viene aggiornato su base mensile.
È facile pensare che il prezzo fisso conviene sempre; così in questo modo si sa che nella spesa mensile, tra le varie voci, quella della bolletta è sempre la stessa. È lo stesso ragionamento che si fa con il mutuo. Ma un aspetto negativo (che sia la rata della casa o la bolletta), c’è: non si potrà pagare di meno quando i prezzi energetici caleranno.
In generale si consiglia la via del prezzo fisso per chi non ha grandi disponibilità economiche. Come detto c’è il rischio di non pagare di meno quando si potrebbe, ma si è anche al riparo dalle fluttuazioni che possono mettere in difficoltà una famiglia media, soprattutto se ha già un tasso variale per la casa.