Cina e transizione energetica: inaugurata centrale combinata salina e solare

Transizione ecologica e decarbonizzazione delle industrie: ecco gli obbiettivi che la Cina sta provando a raggiungere con nuove risorse e investimenti.

Nel 2020 la Cina era responsabile del 40% delle emissioni industriali globali di carbonio. Un numero altissimo che oggi ancora si presta ad una economia industriale che è più della metà della capacità produttiva mondiale. In questo contesto la Cina si presenta come una super potenza, in grado di essere la differenza, soprattutto per quanto riguarda la transizione ecologica. Tanti gli obiettivi internazionali e nazionali, ma il peso cinese è senza ombra di dubbio il maggiore. Ma cosa sta succedendo in oriente?

Energia verde: ecco le nuove politiche della Cina
Energia verde (Canva) – Bonus.it

La Cina, negli ultimi 10 anni, ha iniziato un percorso di investimenti legati proprio alla transizione ecologica. Trovandosi nella posizione di potenza mondiale e di maggior produttrice industriale, il riscontro è stato impattante. L’indice di transizione ecologica (ETI) ha registrato una tendenza a rialzo, proprio date le nuove politiche. Sono varie le azioni portate avanti dal colosso rosso, che riguardano sia la commercializzazione dell’energie che il rinnovo dell’impianto.

10 anni di transizione ecologica: ecco la Cina

Parlando di impianti, gli investimenti sono stati molto importanti e hanno favorito il miglioramento della qualità della rete, proprio per supportare questo percorso. Ma l’evento per il quale oggi siamo qua a raccontare di questi cambiamenti è nell’inaugurazione della più grande centrale solare (e salina) al mondo, di recente collegata e attiva nelle rete elettrica. 13 chilometri quadrati di pannelli solari sulle saline di Changlu.

Il sistema genera sia elettricità che sale, utilizzando dei pannelli solari bifocali, per assorbire la luce solare diretta e quella riflessa dall’acqua, inclinata a sufficienza per non ombreggiare completamente le acque. La stazione ha una capacità i 1 gigawatt e genera 1,5 miliardi di chilowattora di elettricità l’anno. Un evento importante che segna un passaggio cruciale per la Cina nell’atto della riduzione della produzione di energie a carbone.

Ovviamente questo momento si unisce ad un percorso cinese, come dicevamo, di più lunga data, che ha al suo interno una serie di attività; prima fra tutte il commergio dell’energie pulita. Ad oggi il costo dell’energie verde è ancora più alto, ma l’obiettivo cinese è quello di creare una struttura che si autogestisca internamente, oltre ad un supporto esterno e una condivisione del pool di risorse. Così, infine, rientrano nel percorso il rinnovo industriale che punta ad un miglioramento nei consumi e nella produzione.

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