Il 16 giugno scadeva la prima rata per il pagamento dell’acconto e del saldo IMU. Ma cosa succede e come rimediare se abbiamo saltato la rata?
L’imposta viene dovuta al comune per l’anno in corso in due rate, la prima il 16 giugno e l’altra il 16 dicembre. Questa imposta si applica in tutti i comuni ad eccezione nella regione Friuli Venezia Giulia e delle province di Treno e Bolzano, nelle quali si applica l’IMIS e l’IMI. Sono tenuti a pagare tutti colo che possiedono immobili in Italia, ad esclusione dell’abitazione principale, a patto che non rientri in alcune categorie catastali.
Il mancato pagamento determina delle sanzioni connesse all’IMU che hanno natura tributaria. In caso di versamento tardivo il contribuente ha la possibilità di sanare la sua situazione corrispondendo quanto dovuto, con l’aggiunta di sanzioni e interessi, che aumentano progressivamente con il tempo. Ma esiste, inoltre, il Ravvedimento Operoso, che ha lo scopo di andare incontro ai contribuenti; strumento che andremo ad analizzare.
L’art. 13 co. 1 del D.Lgs. n. 471/97, a prescindere dal Ravvedimento Operoso, il tardivo versamento è punito con sanzioni amministrative:
Ci sono anche diverse forme di Ravvedimento operoso, in base ai giorni tra la scadenza originale e del versamento effettivo. Ma se parliamo di Ravvedimento Operoso, di cosa stiamo parlando? Viene definito così lo strumento che consente di sanare le violazioni tributarie in modo autonomo, beneficiando, quindi, di sanzioni ridotte. Tutto questo accade se il contribuente svolge la restituzione in modo autonomo e non tramite un accertamento del Comune.
Varie sono le forme di Ravvedimento Operoso, sempre collegate alle tempistiche che coprono. Vediamo insieme alcune forme:
Così è possibile rimediare al mancato pagamento dell’IMU, ponendo questi accorgimenti alla vostra attenzione.