La cassazione e ARERA indicano una nuova strada: ecco quando in quanto tempo la bolletta va in prescrizione.
Proprio oggi ho ricevuto una bolletta degna di essere discussa con il servizio clienti. Situazioni diverse, ma unite da uno filo comune: non distrarsi mai davanti una bolletta. Questo perché le situazioni possono essere varie ed errori, tentati illeciti e situazioni di gestione, possono presentarci bollette esose e, alcune volte, illecite. Oggi non parleremo di cosa guardare, ma ci soffermeremo sui conguagli.
Potrebbe essere possibile che un conguaglio che vi ritrovate fra le mani non sia da pagare. Sì, il brivido di riuscire a risparmiare ora vi pervaderà tutto il corpo. Infatti la Cassazione e ARERA ci vengono incontro spiegandoci come e quando determinati conguagli vanno in prescrizione. Tutto questo, infatti, scaturisce dalla legge di Bilancio del 2020 che va a determinare un cambio di passo. Infatti, fino ad oggi, le bollette erogate fino a prima delle modifiche andavano in prescrizione dopo 5 anni.
Cassazione e ARERA: ecco le nuove direttive
Oggi la delibera del 26 maggio 2020 184/2020/R/COM di ARERA ci spiega quanto segue: “la presente fattura contiene importi per consumi risalenti a più di due anni, che possono non essere pagati in applicazione della Legge di Bilancio 2018 (Legge n. 205/17) come modificata dalla Legge di Bilancio 2020 (Legge n. 160/2019)“. Queste le affermazioni di ARERA, che vengono a sua volta convalidate dalla cassazione.
Infatti viene specificato come le bollette rientrano nella prescrizione dei due anni solo se presenti in questo lasso di tempo. La giudice di pace di Santa Maria Capua Vetere nell’udienza del 13/07/2022 afferma, inoltre, che “con la legge di bilancio 2018 (Legge 205/2017) era stata prevista la prescrizione biennale del diritto del gestore al corrispettivo dovuto” mostrandoci, senza ombra di dubbio, la direzionalità legislativa della prescrizione delle bollette.
Tutto ciò non servirà saperlo solo per la sana gestione dell’apparato economico della propria casa, cosa comunque molto importante, ma perché alla fine di questo anno, quindi dall’inizio del 2024, si passerà dal mercato tutelato al mercato libero. Questo significherà che, come consumatori di energia, ci troveremo a dialogare con un fornitore che avrà preso possesso del nostro contratto all’asta.