Federcontribuenti ha segnalato un’anomalia relativa alla nuova Carta Risparmio Spesa, la misura attivata per aiutare le famiglie in difficoltà economica.
Dal 18 luglio scorso sono partite le comunicazioni dai vari comuni italiani per i beneficiari della Carta Risparmio Spesa che, una volta ricevuta la lettera in questione, potranno procedere al ritiro presso gli sportelli di Poste Italiane.
La misura è stata attivata per dare un sostegno alle famiglie italiane meno abbienti consentendo loro di poter acquistare beni alimentari di prima necessità. Proprio sul contributo vi sarebbero state delle anomalie: a spiegarlo la Federcontribuenti.
Carta Risparmio Spesa 2023, l’anomalia: consegnata anche ai percettori del Rdc
Con una nota, pubblicata sul proprio sito nei giorni scorsi, la Federcontribuenti, associazione a tutela dei contribuenti, ha lanciato un allarme relativo alla Carta Risparmio Spesa 2023, la misura stabilita dal Governo per aiutare le famiglie italiane in difficoltà economica.
Il contributo consiste nella distribuzione di una carta elettronica Postepay su cui sarà caricata una somma pari a 382,50 euro che potranno essere spesi nei negozi convenzionati, di cui è stato fornito l’elenco dal Masaf, per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità. Le comunicazioni per gli eventuali beneficiari sono partite lo scorso 18 luglio ed alcune famiglie hanno già ricevuto la lettera e ritirato la carta ribattezzata anche “Dedicata a te” presso gli uffici postali.
Secondo quanto spiega Federcontribuenti, però, la carta è stata consegnata anche ad alcuni soggetti percettori del Reddito di Cittadinanza. Una circostanza non consentita considerando che l’agevolazione in questione è destinata alle famiglie nel cui nucleo non vi sia alcun membro che percepisce altre misure economiche, tra cui anche l’Rdc o la Naspi.
Ai soggetti a cui è capitata una simile situazione, l’associazione raccomanda di non attivarla e utilizzarla perché successivamente: “arriverà una vera e propria mazzata dall’ Agenzia delle Entrate e Riscossione che avrà non poche conseguenze sui bilanci familiari”. Quando l’Inps, durante i controlli di settembre e ottobre, si accorgerà dell’anomalia, prosegue Federcontribuenti, chiederà indietro non solo la rata in questione, ma tutto il montante del Reddito di Cittadinanza percepito.
A denunciare la situazione all’associazione sarebbero stati alcuni percettori della misura che avrebbero ricevuto anche la nuova carta.