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Sette Big Tech dicono stop all’IA: il perché

Pubblicato da
Giuseppe Formisano

Stop all’IA e ai pericoli che la nuova tecnologia può causare: nell’incontro con la Casa Bianca prese importanti decisioni

L’informazione oggi è prevalentemente sul web. Da quando il fenomeno ha avuto diffusione, pari passo c’è stato il cammino delle fake news. Non che prima le false notizie non ci fosse, quando si raccoglievano solo dalle radio, la tv o i giornali cartacei, ma il controllo (e l’etica deontologica dei giornalisti) era diversa e maggiore.

Regole di autoregolamentazione dell’Intelligenza artificiale (Foto Canva) – Bonus.it

Oggi c’è l’IA, l’Intelligenza artificiale, un sistema capace di generare articoli fornendo poche informazioni. Un rischio per l’editoria, secondo molti, poiché non sarà più necessaria la figura del giornalista, ma anche per l’intera società perché le informazioni volutamente false avranno modo di circolare ancora di più, considerate vere solo perché tutte le leggono.

Stop all’IA e limiti: cosa hanno deciso alla Casa Bianca

La Casa Bianca di (foto Canva) – Bonus.it

Per prevenire la disinformazione, sette big dell’industria Tech, Amazon, Anthropic, Google, Inflection, Meta, Microsoft e OpenAI, lo scorso 21 luglio hanno avuto un incontro alla Casa Bianca con il presidente Joe Biden per aderire ai nuovi standard di sicurezza. Il presidente ha detto che bisogna essere “vigili sulle minacce che le tecnologie emergenti possono rappresentare”.

Per proteggersi dai pericoli le aziende hanno deciso di filigranare i contenuti prodotti dall’IA. Un modo per renderli riconoscibili e accettare il test di controllo da pate di esperti indipendenti.

Si tratta di un primo importante traguardo, un processo di autocontrollo che però ha anche necessità di una tutela legislativa. Le istituzioni mondiali sanno bene che le disinformazione può creare grande danni alla democrazia. Infatti si è riunito anche il Consiglio di Sicurezza dell’Onu per discutere dei rischi dell’IA. Non è escluso che possa nascere un organismo delle Nazioni Unite con il compito di controllare la nuova tecnologia.

L’IA mette in pericolo anche la privacy con la violazione dei dati personali. Le aziende che hanno partecipato all’incontro hanno fatto sapere che investiranno maggiori risorse nella sicurezza informatica con il fine di proteggere i dati degli utenti.

Come detto è un passo importante ma si tratta solo del primo poiché, probabilmente, la strada intrapresa è giusta ma ancora lunga. Infatti al momento l’impostazione della filigrana, un bollino che segnalerà l’origine del contenuto, è su base volontaria. Sono tantissime le aziende nel mondo medie, piccole e grandi, che fanno utilizzo della nuova tecnologia e una regolamentazione uguale in ogni angolo del mondo, non c’è.

Giuseppe Formisano