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Pagamenti elettronici, dal 2024 obbligo di invio dati al Fisco

Pubblicato da
Marcello Pelillo

Prosegue il processo di incremento delle modalità di pagamento elettroniche in Italia in linea con l’Europa

Pagamenti elettronici, elettronici, novità dal nuovo anno (Canva)

I pagamenti elettronici diventano sempre più una normalità anche in Italia. Nell’Occidente i pagamenti elettronici crescono sempre più. Ad aumentare non sono soltanto i pagamenti elettronici nei negozi fisici.

Pagamenti elettronici, le novità dal 2024

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Infatti lo sviluppo esponenziale dell’ e-commerce che con la pandemia ha avuto un’ultima grande spinta, ha incrementato ancor di più tali modalità di transazioni.

Ciò comporta anche un aumento di nuovi casi di frodi e raggiri da parte delle imprese. Per questo motivo crescono anche strumenti per evitare che si possa evadere il fisco.

Il problema sorge perché all’interno dell’Unione europea gli scambi tra persone residenti in paesi membri diversi sono tassati nel paese di destinazione della merce o del servizio.

Questo può generare dei raggiri. Per evitarli aumentano gli strumenti in grado di individuare le azioni illecite. Tra queste c’è anche l’ultimo provvedimento che andrà in vigore nell’Unione europea da gennaio del 2024.

Infatti, dal 1 gennaio 2024 tutto cambierà: al Cesop, ovvero il sistema elettronico centrale di informazioni sui pagamenti, i dati di pagamento verranno trasmessi, scambiati e archiviati per combattere le frodi nei pagamenti.

I pagamenti vengono effettuati tramite Psp, un sistema che è in grado di dare con informazioni per identificare il destinatario o beneficiario della transazione transfrontaliera eseguita, la data del pagamento, il paese di origine, l’eventuale locale commerciale destinatario del pagamento.

Sono Psp le banche, Poste Italiane, la Banca centrale europea e le banche centrali nazionali e gli istituti di pagamento. Questi Psp hanno l’obbligo di conservare i dati e trasmetterli all’agenzia delle entrate. In caso di mancata trasmissione sono previste delle sanzioni amministrative per questi soggetti giuridici.

Per quanto riguarda i dati da conservare, va tenuta la documentazione contenente una serie di informazioni sui beneficiari dei pagamenti transfrontalieri effettuati in ogni trimestre.

Si tratta del Bic o altro codice identificativo d’azienda del Psp, la denominazione commerciale del beneficiario, l’Iban o altro identificativo che individui la localizzazione del destinatario del pagamento.

Marcello Pelillo

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Marcello Pelillo