Salvini propone cambiamenti per i taxi: cosa prevede la riforma

Più taxi in città: è questo l’obiettivo del ministro delle Infrastrutture. Al centro del dibattito anche la questione delle licenze

Il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini si è rivolto alle oltre 30 sigle sindacali del settore taxi, in occasione del tavolo riunito, per discutere dei problemi del comparto.

Taxi Salvini
Taxi (foto Canva) – Bonus.it

Un settore che ha sempre fatto parlare molto di sé, soprattutto con le proteste dei tassisti che si organizzano di tanto in tanto soprattutto per la questione licenze. Tante sono le criticità che si vogliono migliorare considerando in modo particolare che ci saranno dei grandi eventi in importanti città come Roma e Milano, impegnate nel Giubileo ed Expo 2030.

Taxi, Salvini pronto a un nuovo tavolo: le proposte

Rispondendo a un’interrogazione parlamentare lo scorso 26 luglio, Salvini ha detto che con un’altra riunione la prossima settimana, “l’obiettivo è di arrivare, dopo anni e con il coinvolgimento di Comuni e Regioni, alla firma dei decreti attuativi che mancano da troppo tempo”, per dare un servizio migliore ai cittadini e risolvere le varie criticità.

Taxi Salvini
Luce del Taxi (foto Canva) – Bonus.it

Ma quali sono i principali problemi? Spesso la carenza dei mezzi e le lunghe attese. Da aggiornare i dati relative alle licenze. Attualmente Roma ne ha circa 7.800 ma l’ultimo bando è datato 2006, diciassette anni fa.

Al di là delle decisioni governative, le città maggiormente interessate già si stanno muovendo. Ad esempio nella capitale il sindaco Roberto Gualtieri pensa alla doppia guida: significa che è possibile nominare un altro conducente in modo che la stessa auto può svolgere un supplemento di servizio fino a 20 ore giornaliere.

Questo è uno degli strumenti già a disposizione di Roma, secondo il responsabile nazionale dell’Ugl Taxi, Alessandro Genovese, oltre ai turni integrativi e le collaborazioni parziali. Ma nella capitale non sono mai stati attuati.

Per quanto riguarda Milano, invece, le licenze sono quasi 4.800 licenze la cui titolarità è della Regione Lombardia. Infatti il Comune ha chiesto altre mille licenze perché è tanta la richiesta soprattutto dei turisti che affollano la città meneghina. Per questo la scorsa settimana la giunta del Comune ha deliberato di chiedere 1.000 licenze in più alla Regione Lombardia, che ne ha la titolarità

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