Cresce la tensione in Italia a causa del Reddito di Cittadinanza: c’è caos e malumore in numerosi comuni del Paese.
Non accenna a diminuire la rabbia dei cittadini che si sono visti togliere la misura di sostegno voluta dal Movimento 5 Stelle e ora cancellata dal governo Meloni. In molti Comuni d’Italia si sono verificati episodi di grande tensione e la preoccupazione dei primi cittadini cresce, temendo che ciò possa esplodere in una rivolta sociale. tra le regioni più colpite, infatti, c’è la Campania, e in particolare la popolosa Napoli, dove tanti residenti sono sul piede di guerra.
In difficoltà anche i servizi sociali delle municipalità, presi d’assalto da molte famiglie italiane che hanno appena perso l’Rdc e chiedono a gran voce di essere prese in carico per poter riottenere la misura di sostegno. Una situazione difficile denunciata anche dall’ANCI, associazione dei comuni, la quale dichiara “uno scarto temporale dovuto a problemi tecnici tra il momento in cui viene revocato il Reddito di cittadinanza e l’effettiva verifica sugli aventi diritto e delle difficoltà ad avere tutti i dati necessari per redigere gli elenchi dei nuclei familiari fragili”.
Intanto per le ore 12 di oggi è previsto un presidio a Roma davanti alla sede dell’INPS, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale che eroga la misura, organizzato per “salvaguardare milioni di italiani dalla povertà”.
Ma la perdita della misura non ha portato solo a manifestazioni pacifiche: un uomo disoccupato di 60 anni a Terrasini, in provincia di Palermo, dopo aver perso l’Rdc, si è riuscito a intrufolare nella stanza del primo cittadino, minacciando di darsi e dare fuoco se non ne avessero sospeso la cancellazione.
Fortunatamente Marcello Maniaci, presidente del consiglio comunale è riuscito a riportare a più miti consigli l’uomo, che aveva già versato della benzina per tutta la stanza e minacciava di incendiare tutto. I Carabinieri e il personale sanitario lo hanno quindi fermato e poco dopo lo hanno portato all’ospedale di Partinico, in quanto appariva in stato confusionale e piuttosto alterato.