La Truffa online si configura, sempre di più, come la nuova frontiere del crimine e della malavita. L’ultima della serie è davvero ingegnosa
Da circa tre anni a questa parte si è assistito ad una crescita, a dir poco, esponenziale del meccanismo delle truffe perpetrate tramite smartphone. I dati della Polizia Postale, in tal senso, sono davvero impressionanti. E purtroppo parliamo di numeri destinati, inevitabilmente, ad aumentare. Il rapporto di fine 2022 degli inquirenti, infatti, segnala una crescita del 5% sul dato del 2021.
I numeri assoluti parliamo di quasi 16.000 casi trattati. Il dato è ancor più drammatico se rapportato al 2019. Da allora ad oggi, infatti, i dati sono praticamente raddoppiati passando dai poco più di 8000 di fine decennio al numero diramato alla fine dello scorso dicembre. Ma non solo. La Polizia Postale segnala, altresì, che quasi otto milioni di italiani sono state vittime di tentativi di truffa online. A chi del resto non è mai capitato di ricevere mail, messaggi whatsapp e peggio ancora sms che invitano a fornire dati sensibili?
La spiegazione di questa esplosione del fenomeno la fornisce la stessa Polizia Postale ed è duplice. Da un lato con l’avvento dalla pandemia da coronavirus covid-19 abbiamo dovuto, giocoforza, familiarizzare con tutti i tipo di servizi online. A partire da quelli bancari e quelli della Pubblica Amministrazione. Da un altro lato la popolazione italiana, mediamente di età matura, non era pronta, ed adeguatamente formata, all’uso di questi strumenti.
Partendo da questo assunto è facile immaginare quale immenso territorio si è dischiuso di fronte a truffatori, malviventi e malintenzionati. L’ultimo della serie lo segnala la stessa Polizia attraverso il proprio seguitissimo, 271800 followers, ed apprezzatissimo account Twitter. In un tweet lanciato online nella tarda sera del 31 luglio le forze dell’ordine segnalano di fare attenzione ad un fantomatico Centro di Servizio Pubblico al Cittadino.
Questa “struttura” sta inviando sms a migliaia di cittadini nei quali, comunica la necessità di essere contattati per informazioni urgenti. La telefonata che ne consegue è in realtà una truffa. Una truffa che tramite manipolazione sociale, il cosiddetto vishing, induce il malcapitato a fornire dati sensibili. In particolare quelli bancari. Il consiglio, che ci sentiamo di sposare a pieno, della Polizia è di non chiamate il numero fornito dai truffatori. Si tratta di un servizio a pagamento e, proseguendo nella conversazione, ci si espone al rischio della truffa