Un annuncio di lavoro più simile alla ricerca di uno schiavo: finto contratto e tante ore giornaliere per pochi soldi
Se volessimo fare la lista dei problemi dell’Italia, impiegheremmo delle settimane per completarla. Tanti sono interconnessi tra loro. Ad esempio, la presenza delle criminalità organizzata è fortemente legata alla mancanza del lavoro poiché deprime economicamente un territorio.
Proprio la voce lavoro sarebbe ai primissimi posti della fantomatica lista. Tra crisi economica che impedisce lo sviluppo, alte tasse a carico delle imprese e volontà di spregiudicati imprenditori (che non dovrebbero neanche essere chiamati tali), è difficile trovare un lavoro stabile, dignitoso e ben retribuito.
Spesso sul web circolano annunci che per il contenuto lasciano senza parole per le tante ore di impiego al giorno, paghe misere e senza alcun tipo di assicurazione, né per quanto riguarda la sicurezza né previdenziale.
Uno degli ultimi annunci, se così lo si vuole chiamare, rientra nella categorie di chi cerca persone da sfruttare e non lavoratori. Da qualche giorno c’è un video di un giovane che seduto in macchina fa ascoltare una serie di audio WhatsApp scambiati tra due uomini.
Qualcuno potrebbe obiettare che l’origine è tutta da verificare ma di certo il contenuto purtroppo non è lontano dalla realtà riscontrata in alcuni casi.
Riguarda un lavoro in una concessionaria a Napoli. La prima voce, quella del candidato che si offre, chiede maggiori informazioni. Il datore spiega che si lavora dal lunedì al venerdì a partire dalla ore 8 alle 19.30, undici ore e mezza di lavoro al giorno. La pausa? Non sempre si riesce a farla ma si cerca di garantire dieci minuti per mangiare un panino.
Il sabato l’orario è ridotto, dalle 9 alle 16 mentre la domenica è festiva. Il datore, più simile a un padrone, spiega anche che comunque una forma di contratto ci sarà, “in caso di controllo”, ma ovviamente solo di poche ore giornaliere visto che nessun contratto prevede circa undici ore di lavoro al giorno.
Come si può immaginare, la paga è da fame e inoltre anche imprecisa poiché parla di 500-550 euro mensili. Una situazione oltre ogni norma legale e che dimostra, ancora una volta, come per risolvere il problema lavoro bisogna cambiare la mentalità di imprenditori i pseudo tali e rafforzare i controlli su tutto il territorio.