Italia, pessime notizie: è tra i peggiori Paesi dove lavorare in Europa

In Italia sussistono le condizioni più sfavorevoli secondo le interviste condotti in 96 Paesi al mondo: i numeri

Il lavoro resta un tarlo per l’Italia. Il nostro Paese, nonostante sia fondato proprio su di esso, come recita il primo articolo della Costituzione, non vuole risolvere il problema con quello che è l’attività principale di tutti i cittadini.

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Stress per le condizioni di lavoro in Italia (foto Canva) – Bonus.it

L’ultimo rapporto della società di consulenza Gallup mostra una fotografia disastrosa per l’Italia. Salari bassi, condizioni più simili a quelle di uno schiavo sfruttato che di un lavoratore, ma purtroppo anche tanto altro.

In Italia le condizioni del lavoro sono le peggiori

Gli italiani sono i più stressati della media Ue e risultano anche all’ultimo posto per senso di coinvolgimento nella loro attività. Basterebbe cambiare lavoro? Non è così poiché si aggiunge l’impressione che è molto difficile farlo.

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Gallup (screen sito Gallup) – Bonus.it

Questi sono i risultati del Global Workplace Report di Gallup che si basa su interviste a cittadini di 96 Paesi e fa il punto sullo stato di salute psichica e fisica dei lavoratori in tutto il mondo.

Nell’introduzione l’ad Jon Clifton scrive che trascorriamo al lavoro 81.396 ore. C’è solo una cosa alla quale dedichiamo più tempo ed è dormire. Il 60% delle persone intervistate si sente emotivamente distaccato dal lavoro e il 19% si dichiara infelice.

L’Europa è il continente del Welfare State e teatro delle più grandi lotte dei lavoratori e quindi colpisce il fatto che è ultimo nella classifica della soddisfazione. Soltanto il 14% dei lavoratori si dichiara coinvolto nel lavoro mentre in Usa e in Canada si arriva al 33%. Il nostro Paese è il fanalino di coda con il 4% di coinvolti, mentre la Germania registra il 16%.

Stanno meglio i lavoratori dell’Est Europa con Romania al 33%, Albania al 23% e Ungheria al 21%. In Italia i lavoratori che si definiscono “molto stressatisono il 49% mentre la media europea è del 37%. Il 27% si definisce invece “molto triste”: peggio fa solo Cipro.

Negativi anche i dati della mobilità professionale con solo il 20% degli italiani che ritiene il momento ideale per riposizionarsi sul mercato. Per porre un chiaro paragone con altre nazioni che guidano la classifica, sono soddisfatti del lavoro il 70% dei danesi, il 61% degli islandesi e il 60% dei lituani.

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