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Reddito di Cittadinanza, mamma disperata: “Senza faccio una rapina?”

Pubblicato da
Giuseppe Formisano

Lo stop al Reddito di Cittadinanza fa paura a tantissime famiglie che non sanno come coprire tutte le spese mensili

Non si fermano le proteste degli ormai ex percettori del Reddito di Cittadinanza. Città che in queste ore più sta facendo parlare di sé per tali dimostrazioni è Napoli dove è altissimo il numero dei nuclei familiari beneficiari del sussidio.

Stop Reddito di Cittadinanza (foto Canva) – Bonus.it

Nel capoluogo campano sono 21.507 le famiglie che hanno già ricevuto il messaggio dell’Inps per la sospensione del sussidio che ha dato il via alle prime proteste all’esterno della sede Inps di via De Gasperi la scorsa settimana.

“Piango, cosa devo fare adesso: prendere una mitraglietta e fare una rapina al supermercato?”. Queste le parole di una donna, mamma di quattro figli, residente nel quartiere Secondigliano, intervistata dalla trasmissione di Rete 4 Zona Bianca.

Stop Reddito di Cittadinanza: “Non posso lavorare per 15-20 euro al mese”

La signora è stata titolare del Reddito dal 2019, primo anno di erogazione del servizio, e ogni mese ha ricevuto 1.1000 euro. La donna all’inviata della trasmissione ha mostrato le bollette da pagare (ne ha due in arretrato) e si chiede come farà adesso senza il Reddito perché l’alternativa è coprire queste spese o riempire il frigo. “Siamo rovinati. Noi per loro siamo il niente”, dice riferendosi al governo. Sono tante le persone in difficoltà, a Secondigliano, in altri quartieri napoletani e in diverse città.

Carta Reddito di Cittadinanza (foto AdobeStock) – Bonus.it

Raccolta anche la testimonianza di Antonietta, 49enne vedova e madre di due figli. Racconta che con il Reddito percepiva 800 euro al mese e riusciva a far fronte alle spese familiari. Con le lacrime agli occhi aggiunge che lavora per 15-20 euro al mese.

La signora afferma che è andata a prendere il pacco alimentare in chiesa e lo mostra anche alle telecamere. Finora con il Reddito era riuscita ad affrontare tutte le spese, ma adesso non sa come fare: “Devo salire un una montagna e buttarmi giù?“.

Queste proteste tengono acceso il dibattito nel Paese. Sui social infatti, agli articoli che parlano del tema, in molti si chiedono come vivevano prima del 2019 i percettori. La discussione è aperta tra chi vorrebbe che la voga delle manifestazioni venisse impiegata nella ricerca del lavoro e chi, invece, sostiene che anziché accanirsi contro i manifestanti bisognerebbe prendersela con i vitalizi e gli alti stipendi pubblici.

Giuseppe Formisano

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Giuseppe Formisano