Pronto il codice per le agevolazioni nel modello F24, un bonus destinato agli autotrasportatori, un filone di sostegno che parte da lontano.
Proseguono i bonus a sostegno degli autotrasportatori, dopo il bonus pedaggi, essenziale per il sostegno economico di un lavoro usurante come quello dell’autotrasportatore, ora arriva questo nuovo bonus, dato per l’acquisto di AdBlue per la trazione di mezzi di ultima generazione. L’agevolazione sarà possibile percepirla nel prossimo F24, ma vediamo insieme come accedervi.
L’agevolazione consiste in un credito d’imposta del 15%, che è possibile avere inserendolo all’interno del modello F24. Nel modello dovrà essere inserito un codice tributo che troverete nella risoluzione numero 49 del 31 luglio 2023, nella quale sarà presente non solo tale codice, ma anche i requisiti per chi può accedere a tale bonus. Il contributo, si legge, sarà relativo al “credito d’imposta per l’acquisto del componente AdBlue necessario per la trazione dei mezzi di trasporto di ultima generazione”
Bonus trasporti: ecco le agevolazioni sull’F24
Tale bonus si tratta di un credi d’importa, a favore delle imprese che svolgono attività logistica e di trasporto merci, come era intuibile, con mezzi di trasporto di ultima generazione. Il codice tributo è il 7051 e questi sono i mezzi a basse emissioni che rientrano nelle agevolazioni:
- Euro VI/D;
- Euro VI/C;
- Euro VI/B;
- Euro VI/A;
- Euro V.
Questo credito d’imposta è riconosciuto per l’anno 2022, nella misura del 15% delle spese sostenuto per l’acquisto, appunto, di un AdBlue. L’agevolazione è fruibile solo in compensazione con modello F24, che, però, deve essere presentato esclusivamente in via telematica, come stabilito dal decreto. Ciascun beneficiario potrà visualizzare tale importo nel proprio cassetto fiscale. Si dovranno, quindi, seguire le apposite istruzioni per la compilazione:
- codice tributo: 7051 /
Descrizione: Credito d’imposta per l’acquisto del componente AdBlue necessario per la trazione dei mezzi di trasporto di ultima generazione – articolo 6, comma 3, del decreto legge 1° marzo 2022, n.17
Quindi, in conclusione, tale codice tributo deve essere inserito nella sezione “erario“, in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “importi a credito compensati“. Da qui l’Agenzia delle Entrate svolgerà una serie di controlli per confermare l’idoneità e se la somma non superi l’importo indicato nell’elenco.