Mancano gli aerei Canadair, la flotta rimane la stessa ma la crisi climatica aumenta le situazioni di pericolo. Ecco cosa sta succedendo.
La situazione degli incendi sta mettendo alle strette tutti i paesi dell’Europa meridionale, compreso il nostro. Con il cambiamento climatico e l’alzamento delle temperature, il controllo degli incendi è diventato sempre più difficoltoso, la Sicilia ne è stato l’ennesimo esempio. I mezzi per combattere questa crisi scarseggiano e la situazione incendi, dolosi e non, continua ogni anno a mettere in ginocchio gran parte dei paesi europei.
Per quanto ci piaccia fare le vittime fra i paesi europei, il problema non è solo italiano, ma coinvolge molti altri paesi. Un problema che si duplica di fronte all’evidente mancanza di mezzi e di un mezzo in particolare: il Canadair. Come mai scarseggiano? La risposta è tanto banale quanto spaventosa, infatti l’azienda produttrice canadese ha bloccato la produzione dal 2015. Una produzione definibile un monopolio, come ha giustamente affermato il Ministro Musumeci.
Aumentano gli incendi ma non i Canadair
Il ministro per la protezione civile e le politiche del mare ha esordito così “Non è possibile che l’Europa non possa potenziare la propria flotta perché prodotti da un sola società in regime di monopolio“. E infatti, dalla fine della produzione del 2015 non c’è stato alcun modo di recuperarne di nuovi e il numero è andato calando, causa danni strutturali o incidenti. Sono stati prodotti 225 di questi mezzi, di cui 170 ancora attivi. Il numero maggiore si presenta nei paesi mediterranei e l’Italia assume lo scettro della flotta più numerosa.
18 velivoli pronti all’uso, distribuiti negli aeroporti di Genova, Roma e Lamezia, ma non sono sufficienti. Infatti, a differenza di altri paesi, in Italia l’utilizzo di questi mezzi è maggiore date alcune caratteristiche territoriali e logistiche. Prima di tutto la nostra è una penisola, quindi ha una grande disponibilità di acqua da sfruttare, inoltre gli aeroporti non sono attrezzati per accumulare al loro interno la fotta già carica.
Questa è una caratteristica che non riguarda altri paesi che, invece, gestiscono i loro mezzi in maniera diversa. Ma nessuno è veramente isolato, infatti i mezzi vengono messi a disposizione, in Europa, dall’UE stessa o da altri paesi che, in esubero, li prestano ai paesi più in difficoltà. Ma come sbloccare la situazione?
Canadair: arriva la nuova produzione
La presa in carico del programma da Viking Air ha riattivato la produzione che, però, dati i molti 8 anni di fermo e gli aggiornamenti da sviluppare, i nuovi mezzi non saranno pronti prima del 2027. Una lista di nuove richieste compone il contratto con la nuova azienda, tra cui anche l’Italia, ma soprattutto l’Europa che deciderà, quindi, di avere una flotta in proprio possesso, così abbandonando la spesa annuale dei mezzi presi in “affitto“.