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Africa Centro-occidentale tra golpe e tentativi: cosa sta succedendo e qual è ruolo della Russia

Pubblicato da
Giuseppe Formisano

L’Africa Centro-occidentale è una polveriera e le potenze straniere hanno interessi come ai tempi della colonizzazione

L’Africa, e in modo particolare la parte Centro-occidentale, è tornata con prepotenza nelle cronache della politica internazionale. Prima c’è stato il colpo di stato dei militari in Niger che ha deposto Mohamed Bazoum, presidente eletto democraticamente. Successivamente in Sierra Leone sono stati arrestati diversi militari con l’accusa che stavano tentando proprio un golpe e infine abbiamo registrato la svolta autoritaria del Senegal con l’arresto di Ousmane Sonko, guida dell’opposizione con tanto di scioglimento del suo partito.

Bandiera del Niger dietro il filo spinato (foto AdobeStock) – Bonus.it

Come ogni crisi, i motivi vanno cercati lontano. All’incirca dal 2019 quell’area è attraversata da tensioni. Ci sono sentimenti antifrancesi mai sopiti del tutto dai tempi della colonizzazione, sia da frange militari sia dalla popolazione, che qualcuno di tanto in tanto cavalca. A ciò si aggiunge il gruppo Wagner che da tempo è impegnato in un’azione di proselitismo nella vasta regione del continente.

Cosa succede in Africa Centro-occidentale e quali sono gli interessi russi

Nel caso del Niger, teatro del colpo di stato il 72 luglio, il presidente deposto Mohamed Bazoum è filooccidentale che agli occhi di alcuni apparati militari si trasforma in filofrancese.

Bandiera francese alle fiamme (foto Adobe Stock) – Bonus.it

Mentre il 30 luglio l’Ecowas, la Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale, ha dato un ultimatum ai golpisti dicendosi pronta a intervenire militarmente se entro una settimana non fosse stato ristabilito l’ordine, l’Unione africana ha invece dato quindici giorni di tempo. Di contro, Mali e il Burkina-Faso hanno annunciato che qualsiasi tipo di intervento in Niger verrà considerato come un attacco anche a loro. Insomma, è una situazione è esplosiva. In Senegal Sonko è stato arrestato e secondo gli osservatori aveva buone possibilità di vincere le elezioni in programma il prossimo anno.

E cosa c’entra la Russia con la fragilità dell’intera regione? A seguito di questi episodi non sono mancate le manifestazione con le bandiere francesi bruciate mentre accanto, in modo festoso, venivano sventolate quelle russe. In alcune ex colonie la Francia non è mai andata davvero via. Un esempio è il Mali con i militari di Parigi impegnati con il locale governo nella lotta allo jihadismo.

Siccome il nemico del mio nemico è mio amico, chi ha sogni espansionistici (certamente non come nell’Ottocento o Novecento con l’occupazione militare diretta), cerca di approfittare della crisi. I mercenari del gruppo Wagner sono presenti in Africa da anni dando appoggio a una parte e all’altra, in base alla convenienza.

 

Giuseppe Formisano

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Giuseppe Formisano