Con una nota ufficiale l’INPS chiarisce, in via definitiva, la procedura per la gestione delle domande di Assegno Unico con ISEE difforme
L’Assegno Unico Universale è uno degli strumenti fondamentali del Welfare State italiano. Rappresenta una delle due riforme principali, in materia di politica dei redditi, varate dal Governo guidato da Mario Draghi. Una è, appunto, l’Assegno Unico Universale entrato in vigore nel marzo del 2022. L’altra è la modifica degli scaglioni dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, l’IRPEF, operativa dal gennaio dello stesso anno.
L’Assegno Unico Universale è lo strumento, gestito direttamente dall’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, l’INPS che ha sostituito, e inglobato, i vecchi assegni familiari. Più altri sette micro-strumenti di previdenza. Uno strumento, fortemente voluto dalle associazioni, per la tutela della famiglia che, ad oggi, è stato apprezzato in lungo e in largo dagli aventi diritto.
Assegno Unico, cosa succede alle domande con ISEE difforme
Aventi diritto che sono nello specifico le famiglie con figli a carico fino al 21 anno di età. Famiglie che, dati ufficiali forniti dall’INPS, sono oltre sei milioni, 6,2 per la precisione, e che hanno aderito in massa al nuovo strumento. Grazie anche ai facili meccanismi di richiesta. Mentre i vecchi assegni familiari, gli ANF, avevano una procedura farraginosa per l’AUU è sufficiente avere l’Indicatore della Situazione Economico Equivalente, l’ISEE aggiornato e compilare la domanda direttamente sul portale INPS.
Ma cosa succede per chi ha all’atto della compilazione della domanda aveva l’ISEE non in ordine oppure ha sbagliato i dati effettivi? Succede quello che la stessa INPS ha chiarito con un messaggio, il numero 2913 dell’8 agosto e con una successiva nota esplicativa. Chi non ha l’ISEE in ordine di fatto vedere il ricalcolo della cifra a cui si ha diritto. Una esperienza toccate a 60.000 famiglie, meno dell’1% del totale.
Famiglie che, però, hanno la possibilità di sanare la vicenda aggiornando al dato attuale le cifre dell’ISEE. E con un vantaggio aggiuntivo. L’INPS, nella nota del 9 agosto, fa sapere che chi non ha sistemato i dati a tempo fino a novembre per farlo. Cosa significa? Significa che la rideterminazione degli importi (che può essere in positivo ma nella maggior parte in negativo) sarà operativa fra tre mesi e non tra due come comunicato in precedenza. Questo per permettere alle famiglie di adeguarsi con un maggiore lasso di tempo al dettato della norma e al regolamento attuativo