Asili nido: cosa cambierà a causa del nuovo PNNR

Gli asili nido sono al centro del PNNR ma l’organizzazione dei fondi se non è delle migliori può lasciare indietro territori già depressi

Arriva il rafforzamento della misura Asili Nido con un incremento di 900 milioni di euro grazie alle revisione del PNRR presentata dal ministro Raffaele Fitto. Gli asili restano un punto strategico perché fortemente legati all’occupazione, soprattutto femminile.

Asili nido PNNR
Asili nido (foto Canva) – Bonus.it

Come in tutti i settori, però, non basta solo immettere nuovi fondi perché i soldi se non si sanno gestire rischiano di fare più danni che creare aspetti positivi.

Il Sud Italia innegabilmente ha un’offerta minore rispetto a tante realtà del Nord, come ad esempio l’Emilia Romagna. Secondo la Legge di Bilancio 2022 entro il 2027 bisogna raggiungere come obiettivo un numero di posti asilo autorizzati corrispondente al 33% della popolazione di età compresa tra 3 e 36 mesi. Nelle regioni meridionali i dati sono ben al di sotto con Calabria, Sicilia e Campania al 6,5%. Al momento il PNRR ha destinato più di 2,8 miliardi di euro per dare più posti negli Asili nido.

Asili nido PNNR, la cattiva gestione dei fondi

I criteri ministeriali prevedono la ripartizione basata soprattutto sui divari infrastrutturali. Il territorio della provincia di Napoli ha ricevuto 1.390 euro per ogni bambino di età fra gli 0 e i 36 mesi, in quello di Avellino, invece, 7.322 euro e 11.122 a Isernia: sono comunque tre province che hanno lo stesso numero di posti asilo per 100 bambini.

Asili nido PNNR
Aula di un asilo nido (foto Canva) – Bonus.it

Insomma le risorse del PNRR avrebbe dovuto dividere meglio i fondi con la mappatura territoriale dei fabbisogni di investimento alla mano, invece si è scelto di utilizzare i bandi ministeriali per i Comuni.

Chi è stato svantaggiato da questo sistema sono i territori che, pur necessitando di più posti, a causa di minori competenze e progettualità degli amministratori locali, non hanno realizzato né aderito a bandi, restando fuori dalla distribuzione dei fondi.

Con la suddetta mappatura si potrebbero individuare quel Comuni che non hanno partecipato ai bandi. Ciò, ancora una volta, fa capire quanto sia importante il voto dei cittadini alla elezioni comunali e che anche a questo livello è importante scegliere la competenza e la professionalità, preferendola all’amicizia del candidato di turno.

Si potrebbe anche pensare a una maggiore attività da parte delle amministrazioni centrali che dopo aver individuato aree più depresse per l’assenza di asili, assegnando direttamente i fondi necessari.

 

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