Il mercato delle auto dà segnali positivi però bisogna essere cauti per delle incognite: i dati del Centro Studi Promotor
Continua a sorridere il mercato italiano delle auto, anche se c’è da registrare un piccolo rallentamento. Una notizia che fa ben sperare per i prossimi mesi. Secondo il Centro Studi Promotor sono 119.207 le vetture immatricolate a luglio: una crescita dell’8,8% rispetto allo stesso mese di un anno fa. Considerando il periodo gennaio-luglio ci sono 960.765 immatricolazioni, ossia +21% rispetto allo stesso periodo del 2022. Altro paragone è con gennaio-luglio 2019, quindi prima del Covid che registra un calo del 22,3%.
Per quanto riguarda i tipi di alimentazione, il motore a benzina benzina segna – 1,2% con il diesel che scende al 18% delle immatricolazioni (era al 19,2% nei 7 mesi). In tante preferiscono il Gpl che porta maggiore risparmio e tocca quota 9,8% di quota con il metano fermo allo 0,1%.
Buon risultato per le auto ibride che toccano il 35,7% nel mese e al 35,3% nel cumulato (rispettivamente +2,6% e +2,2%). Cala la percentuale di auto elettrificate che non arrivano al 3,4% del totale e le ibride plug-in, cioè quelle ricaricabili da una fonte di corrente esterna, bloccate al 4,4%.
Mercato delle auto, i numeri Centro Studi Promotor
Come si spiega questa ripresa? Il Centro Studi Promotor afferma che è stata determinata “dal parziale superamento delle difficoltà di produzione legate alle ben note carenze di microchip e di altri componenti essenziali. Nella situazione attuale vi è una piena disponibilità di vetture elettriche e una discreta disponibilità di vetture di élite”. Non mancano le difficoltà di consegna a quelli che vengono definiti “comuni mortali”. La ripresa è legata anche allo “smaltimento del portafoglio ordini accumulato per le carenze di componenti” e tanti concessionari, più del 90%, ha da ridire sul fatto che c’è una modesta acquisizione di nuovi ordini.
Per quest’ultima situazione il Centro spiega che la ragione è nel livello raggiunto dai prezzi” che in luglio sono alti per il 62% dei concessionari, mentre il 30% si attende ulteriori aumenti nei prossimi tre-quattro mesi”.
Per il 72% dei concessionari il freno alla domanda è dovuta dalla situazione economica delle famiglie e dai prezzi alti dei veicoli. Il mercato dell’auto è un mondo che va osservato bene e non a caso per verificare la situazione economica di un Paese viene preso come riferimento.