Contanti o carta, cosa bisogna sapere prima di partire per le vacanze estive e quali sono i casi da considerare
Tempi di partenze e permanenze all’estero, anche se solo per una settimana. Ad agosto in tanti sono con la valigia in mano, pronti a varcare i confini nazionali. Mentre nel nostro Paese è ancora accesa la questione sull’uso della carta o dei contanti (soprattutto dopo la soglia alzata dalla Legge di Bilancio che consente di pagare con le banconote fino a 5mila euro), vediamo come è meglio comportarsi all’estero.
La questione riguarda soprattutto se si va in un Paese che ha una valuta diversa dall’euro ed è stata posta dal quotidiano Repubblica. Si consiglia di portare sempre un po’ di contanti poiché, a causa dell’assenza della linea, il pagamento con la moneta elettronica potrebbe non essere accettato.
Se si pensa di ovviare a questo problema con il prelievo, si ricorda che all’estero sono possibili tramite carta di credito, con commissioni che possono arrivare anche al 4%. Inoltre è sempre meglio pagare con la valuta locale.
Chi ha sia la carta credito che di debito, è meglio portare entrambe con sé perché potrebbero servire per diversi scopi. Quella di credito ad esempio potrebbe essere utilizzata per la prenotazione di una stanza o il noleggio di un’auto. Sono operazioni che in alcuni casi necessitano di una garanzia per chi vende che la carta di debito non offre.
Se si ha poi una carta prepagata (non legata ad alcun conto corrente), è possibile ricevere ed effettuare bonifici, ma può essere comunque limitante per altre operazioni. Ad esempio alcune società non la accettano per la domiciliazione (l’addebito delle bollette o in un abbonamento) e stando all’estero è meglio non rischiare di avere problemi.
Prima di partire, insomma, è sempre opportuno prendere le giuste informazioni e precauzionarsi al meglio per evitare brutte sorprese, magari chiedendo ad amici e parenti che sono già stati in quel determinato Paese o ottenere informazioni tramite il web.
Presso la propria banca è anche opportuno informarsi sul proprio plafond giornaliero di spesa, cioè il limite massimo che si può splendere in un giorno. Solitamente per la carta di debito è più basso rispetto a quella di credito.