Reperti storici spariscono dal British Museum, succede dal 2019 e ancora non si è ben compreso chi sia il responsabile.
Una Notte al Museo ci ha insegnato, in maniera nitida e indistinta quanto sia essenziale uscire prima della chiusura da un museo, o vedremo cose del tutto insolite. Succede al British Museum, qualcosa di insolito sta davvero accadendo da 4 anni. I reperti sembrano sparire, come se prendessero vita e se ne andassero dal museo. Superstizione o un responsabile. Non si esclude nessuna via, ma per ora il British Museum sta vagliando la possibilità di un responsabile.
I reperti che sembrano essere stati trafugati, sempre ipotizzando che non se ne siano andati in autonomia, sono dei gioielli in oro e gemme di pietre semipreziose risalenti a un periodo compreso fra il XV secolo a.c. e il XIX secolo. Pezzi più unici che rari che non erano ancora stati messi in esposizione e che, quindi, non erano stati puntati dal Lupin di turno. Si ragione su opzioni interne, persone che, dipendenti del museo, abbiano trafugato questi oggetti in autonomia.
Succede, però, che questo fatto sembri andare avanti dal 2019. Il responsabile è riuscito a trafugare vari reperti fino ad oggi, soprattutto durante il periodo di pandemia, dove il museo è rimasto chiuso per ben 163 giorni. Ovviamente si cerca il responsabile e si hanno già dei sospetti. Un uomo dello staff, infatti, è stato licenziato, prima ancora del coinvolgimento delle forze dell’ordine, che al momento non hanno compiuto nessun arresto. La situazione rimane critica perché una perdita del genere ha un valore culturale ed economico enorme.
Il British Museum non ha rilasciato una descrizione precisa o immagini degli oggetti rubati, che secondo alcuni esperi hanno un valore inestimabile, oltre che uno riscontro storico di grande importanza. Proseguono, comunque le indagini, lasciando aperto uno spiraglio di speranza nel riuscire, non solo a trovare il colpevole, ma anche parte della refurtiva. Perché parte però?
Parte perché si teme, alla luce delle attività iniziate già dal 2019, che le opere non verranno mai recuperate in quanto già fuse, tagliate o vendute nel mercato nero. Il direttore del British Museum, Hartwing Fisher, ha affermato che “questo è un incidente molto insolito. So di parlare a nome di tutti i colleghi quando dico che prendiamo molto sul serio la salvaguardia di tutti gli oggetti in nostra custodia“