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Mettono in affitto la loro casa, ma le condizioni sono assurde (e non c’entrano i soldi)

Pubblicato da
Giuseppe Formisano

Trovare un alloggio in affitto è già molto difficile di sé e come se non bastasse ci sono anche degli strani obblighi da rispettare

Trovare casa nelle grandi città, o anche solo una stanza, è davvero un’impresa. Ciò non succede solo in Italia ma in tutti gli Stati del mondo, in modo particolare in quelli cosiddetti sviluppati.

Casa in affitto (foto Canva) – Bonus.it

Pensiamo a Londra o Parigi o per rimanere nei confini nazionali, Roma, Milano e Bologna. Lo sanno bene in modo particolare gli studenti e i lavoratori a tempo che se riescono a trovare un posto dover dormire per i mesi successivi, dovranno fare i conti con affitti alle stelle.

Su web si trovano annunci di tutti i colori e in questi giorni ha fatto notizia uno discusso sul sito Nextdoor.com, la comunità per consigli e informazioni dal proprio quartiere. Il caso riguarda la città americana di Brooklyn. A far discutere non è tanto il canone richiesto di ben 6.500 dollari mensili (circa 6000 euro) per due monolocali, ma un divieto davvero particolare.

Casa in affitto, ma c’è un divieto davvero particolare

Poteva suonare meno strana la richiesta di non avere cani con sé, che comunque farebbe infuriare gli amanti degli animali. Chi prende le piccole case in affitto non deve cucinare né carne né pesce.

Interno di casa (foto Canva) – Bonus.it

Il proprietario di casa è stato molto chiaro. L’obbligo è sicuramente fuori dagli schemi e andrebbe a toccare direttamente le abitudini culinarie di una persona, obbligandola in pratica ad avare determinati gusti.

La comunità di Brooklyn, così come tanti altri utenti del web da ogni parte del modo che hanno trovato l’annuncio perché in cerca di un alloggio nella città americana, ha avviato sempre via web una serie di interrogativi sulla libertà di scelta personale. Può il proprietario, che legittimamente può prendere decisioni che riguardano un proprio bene patrimoniale, obbligare gli inquilini a determinate scelte personali?

Qualcuno ha obiettato che non c’è il divieto di mangiare determinate pietanze ma solo di cucinarle. È però chiaro che sono paletti che impongono limiti alla propria azione in quella che è casa propria, anche se da affittuario. Episodi del genere si verificano anche perché c’è una carenza di casa e dunque i proprietari provano a imporre il proprio volere poiché la domanda è alta.

 

Giuseppe Formisano

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Giuseppe Formisano