Cos’è l’assegno di incollocabilità, e chi può richiederlo? Tutto quello che c’è da sapere in merito a questa misura.
C’è una misura di sostegno dedicata a chi non è più in grado di ricollocarsi e trovare lavoro, ma per poterla richiedere devono esserci determinati requisiti specifici da parte di chi la vuole ottenere. si tratta del cosiddetto assegno di incollocabilità, previsto ed erogato dall’INAIL mensilmente.
Non si tratta di una cifra altissima, ma che di sicuro può dare una mano a chi si trova in difficoltà. Non è da confondere, tuttavia, con l’indennizzo di disoccupazione, ovvero la Naspi, che spetta invece a chi, a prescindere da età anagrafica o situazione psico-fisica, perde il lavoro a seguito di un licenziamento. Gli importi, inoltre, sono decisamente diversi. Meglio capire quindi come funziona questa misura di sostegno nello specifico e come richiederla correttamente.
Come richiedere e a quanto ammonta l’assegno di incollocabilità
Bisogna subito specificare che questa misura è rivolta a chi ha subito una malattia professionale o ha avuto un infortunio sul lavoro. A poter richiedere l’assegno sono le persone con meno di 65 anni e avere determinate percentuali di invalidità. Si tratta del 34% nel caso di infortunio sul lavoro o malattia professionale accertata dall’INAIL e avvenuta prima del 31 dicembre 2006, o del 20% nel caso di danno biologico o perturbazione dello stati psico-fisico denunciati dopo il 1° gennaio 2017.
Per poter ricevere la somma prevista, bisogna fare richiesta alla sede INAIL di appartenenza, inviando il relativo modulo, allegando anche una copia del documento di identità, i dati anagrafici e ovviamente la causa che ha portato all’invalidità. La domanda può essere inviata sia tramite mail che recandosi fisicamente alla sede INAIL più vicina e comoda.
Attualmente, grazie agli aumenti dovuti (purtroppo) all’inflazione, l’assegno risulta essere di 290,11 euro. Come già accennato, non si tratta certo di una somma che cambia la vita, ma che può dare una mano a chi si trova in difficoltà e non può trovare occupazione. Una domanda che viene di solito lavorata velocemente dall’Istituto e che spesso fa la differenza per chi ha i requisiti richiesti.