Ci sono brutte notizie per il pianeta: il mondo è decisamente più povero, ai livelli del 2008, ma forse non tutto è perduto.
Gli analisti di Ubs hanno analizzato i dati del 2022 relativi alla situazione economica e finanziaria del pianeta, e sfortunatamente, sono arrivati alla conclusione come la ricchezza globale sia diminuita notevolmente, arrivando pericolosamente vicina alla situazione del 2008, quando il mondo venne investito dalla crisi immobiliare, che portò a gravi conseguenze in tutti gli ambiti.
Sfortunatamente, il conflitto tra Ucraina e Russia ha eroso buona parte dei risparmi della popolazione, poiché il costo della vita è aumentato a fronte di una perdita di potere d’acquisto della maggior parte delle valute, dicono gli addetti ai lavori. Ma la situazione potrebbe cambiare e non è detto che si vada verso uno scenario senza ritorno, vicino a quello del 2008, quando milioni di persone persero parecchio denaro a causa della crisi del mattone.
Il mondo è più povero, ma c’è ancora speranza
“L’evoluzione della ricchezza si è mostrata resiliente durante l’era del Covid ed è cresciuta a livelli record nel 2021, spinta in parte dai mercati azionari” dicono gli analisti di Ubs, secondo i quali le perdite dei mercati hanno provocato l’erosione dei guadagni dell’anno precedente. Una situazione drammatica per la popolazione mondiale, che ha portato come conseguenza un aumento delle persone in difficoltà nell’arrivare in molti casi alla fine del mese.
Le perdite sono ingenti, si parla di quasi 11.000 miliardi di dollari, concentrati particolarmente in Nord America e Europa, e anche se questa cifra può sembrare incredibile, suddivisa nei milioni di abitanti di queste aree si rivela essere una cifra che è ingente ma non impossibile da raggiungere per i nuclei familiari.
In ogni caso, la situazione dovrebbe migliorare da qui a pochi anni: le previsioni prevedono che nel 2027 la ricchezza globale dovrebbe aumentare addirittura del 38%, grazie al traino dato dai mercati emergenti, che daranno una spinta piuttosto decisiva all’economia mondiale, portando a un rialzo del potere di acquisto della popolazione globale. Purtroppo dovremo quindi stringere i denti ancora per qualche tempo, prima di uscire da una crisi decisamente imponente.