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Catalogo e la truffa che non ti aspetti: come non cadere in trappola

Pubblicato da
Amanda Merli

C’è una nuova temibile truffa in giro, quella del catalogo. Ecco di cosa si tratta e come aggirarla per non perdere soldi.

I malintenzionati mettono in atto sempre nuovi espedienti per truffare o rapinare i malcapitati dei loro averi, e una truffa appena scoperta è quella del catalogo. In cosa consiste, e come riuscire a tutelarsi per non perdere denaro? Ci sono alcuni accorgimenti da poter mettere in atto che riusciranno a salvaguardare le nostre finanze, ecco come fare.

Un venditore porta a porta (foto da Canva) – Bonus.it

La truffa si svolge così: una persona di solito di bella presenza si presenta alla porta di casa della vittima, che dice di volerle consegnare un catalogo in cui sono presenti degli sconti molto vantaggiosi su oggetti o servizi appetibili per un locale di prossima apertura. Per mostrare tuttavia al titolare l’effettiva avvenuta consegna, la persona deve però mettere una “semplice firma” a titolo di dimostrazione. È proprio in questo momento che scatta la truffa in questione.

La truffa del catalogo: come funziona e come tutelarsi

I criminali a questo punto monitorano che le vittime non abbiano sfruttato il loro diritto al recesso, di solito equivalente a circa 30 giorni. Finito questo lasso di tempo, si ripresentano alla loro porta, minacciando azioni legali nel caso le persone in questione non rispettino le clausole contrattuali. Già, perché la “semplice firma” era in realtà nient’altro che l’accettazione di un contratto capestro, con il quale si viene costretti a comprare di solito oggetti scadenti spesso anche per migliaia di euro.

Firma di un modulo (Foto da Canva) – Bonus.it

Se si crede che sia una truffa che coinvolge principalmente gli anziani, ci si trova sulla strada sbagliata: in realtà sono tante le persone che cadono nel tranello della “semplice firma”, sottoscrivendo invece un contratto di cui non si è a conoscenza e per cui, quindi, spesso non si chiede nemmeno la rescissione nei tempi adeguati.

Il consiglio è ovviamente di non firmare nulla senza aver prima letto con attenzione il modulo in questione, oltre a farsi dare copia dello stesso e ricordarsi di avere 30 giorni a disposizione per rescindere. Meglio tenere quindi gli occhi aperti, e nel caso si vogliano fare affari vantaggiosi, controllare il sito ufficiale dell’esercizio pubblico, evitando di abboccare alle parole dello sconosciuto alla porta.

Amanda Merli

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Amanda Merli