Un caffè può costare come una giornata lavorativa in un impiego sottopagato ma anche meno di un euro: cosa sta succedendo
Ogni estate la storia è sempre la stessa, soprattutto negli ultimi anni. Puntualmente arriva la denuncia via social con la fotografia di uno scontrino pazzo. Prezzi incredibili, esagerati, al di fuori di ogni logica. È evidente che l’inflazione fa pagare tutto di più, così com’è chiaro che molti commercianti ne approfittano.
È noto anche che in alcune località turistiche i prezzi non sono alla portata di tutti e non sono come in autunno al bar sotto casa. Ma non c’è mai fine alla meraviglia. Protagonista della storia questa volta è Giuseppe Russo, influencer e creatore della pagina Il mio viaggio a Napoli, in vacanza con la fidanzata Federica a Porto Cervo. In un video ha spiegato che si sono fermati in un bar qualsiasi. Avevano notato i prezzi alle stelle ma anziché andar via, hanno preferito prendere almeno un caffè, notoriamente non troppo caro.
Caffè e orzata, totale 50 euro. Nel piccolo paese solo 30 centesimi
E invece, ecco la brutta sorpresa: è costato 30 euro mentre l’orzata, ordinato da lei, 20, per uno scontrino totale di 50 euro. Com’è possibile? La consumazione è stata considerata come un aperitivo (ma anche se così fosse stato, il totale è comunque esagerato). “Ci hanno portato, come se si trattasse di un aperitivo pomodori, carote, pizzette, olive, arachidi e tramezzini e biscotti”, ha detto l’influencer. Era tutto buonissimo – ha continuato ma, che beffa – meno il caffè”.
Strano ma vero, dall’altra grande isola, la Sicilia, arriva una notizia che va in senso opposto. Il caffè costa solo 30 centesimi, riporta oggi Il Messaggero. Non è Porto Cervo, non ci sono folle di turisti; la località è Alia, in provincia di Palermo, dove il mare dista un’ora e la città conta 3.364 abitanti.
Un prezzo così stracciato lo si trova al Bar Pasticceria e Rosticceria Perrone, un’istituzione per i locali che vivono quel posto dal 1973, quando il cittadino comune non aveva ancora idea della moneta unica Euro (e forse neanche del processo di integrazione europea) e la bevanda più famosa in Italia costava 20 lire.