Donald Trump si costituisce ad Atlanta: l’ex presidente statunitense è stato formalmente arrestato per 13 capi d’imputazione, i fatti.
Donald Trump, il grande Tycoon statunitense, ha regolato i conti con la giustizia. Qualcuno, o meglio i suoi antagonisti, staranno tirando un sospiro di sollievo ma le cose non sono andate proprio come uno si aspetterebbe.
Il perfetto magnate dell’economia, imprenditore di successo nelle costruzioni, è un uomo libero come l’aria e in cella non ci è passato manco con la punta di un capello della sua proverbiale chioma. E’ stato preso di mira ed è dovuto capitolare.
E’ da poco la notizia che sta facendo il giro del mondo. Da anni Donald Trump, sposato con la bellissima Melania ex modella di successo, era sotto investigazione per presunte circostanze illecite inerenti alle votazioni.
Donald Trump si costituisce: il grande imprenditore sorprende tutti con un asso nella manica
Ricordiamo che fu candidato come presidente dello stato più potente al mondo e ha diretto gli Stati Uniti per ben 4 anni dopo essere stato spodestato dall’attuale Biden. L’ex primo cittadino americano si è costituito di propria volontà.
E’ accaduto nello stato della Georgia dove si è presentato di spontanea volontà alle autorità locali. E’ stato tratto in arresto con ben 13 capi di imputazione. Questa volta non ha potuto sottrarsi alla Legge in quanto è stato incriminato per la quarta volta.
Tra le colpe figura quella di aver voluto intenzionalmente cambiare i voti ad Atlanta in più si aggiunge atto di cospirazione e sembra anche racket. Pare che avesse in mente un piano diabolico per colpire il Pentagono e anche il nascondimento di importanti documenti Top secret.
In giro c’era anche la sua foto segnaletica e ormai si era alla resa dei conti. L’azionario innovatore ha dovuto capitolare e calare il capo ma ha fatto sentire la suo voce alla fine della vicenda. A tal proposito:
“Non ho fatto nulla di sbagliato. E’ un giorno molto triste per l’America. Quello che è accaduto è una parodia della giustizia, un’interferenza elettorale, non abbiamo mai visto nulla del genere in questo Paese”.
Ecco come ha esordito l’ex presidente nel suo discorso al momento dell’arresto. Per chi pensa che Trump si stato messo in gattabuia, ha sbagliato di grosso. Era prevista una somma da versare come cauzione per il rilascio del super miliardario.
Bruscolini per il proprietario della Trump Tower nel cuore della Grande Mela. Ha versato la cifra di 200 mila dollari ed è un uomo che ha riacquistato libertà di persona e di parola. E’ tornato a scrivere su Twitter postando la sua foto quando era “ricercato”. Alla fine sono bastati 25 minuti per risolvere il caso.