Scontrino del 1997: rivela la spesa totale fatta in un negozio. Siete curiosi di sapere l’ammontare totale? Vediamo insieme quanto costava andare al supermercato anni fa.
Chissà se vi è mai capitato ritrovare uno scontrino di qualche anno più addietro. E’ accaduto ad un contribuente che mentre gironzolava per casa per fare altro si è imbattuto in uno datato 1997.
Parliamo, quindi di vent’anni fa! Come avrà fatto a resistere questo pezzo di carta non si sa, intanto la curiosità è quella di fare un’immediata differenza con la spesa odierna. Ci ha pensato l’utente che ha pubblicato il tutto ma con una sorpresa.
I tempi cambiano e a volte corrono soprattutto per quanto concerne l’acquisto di beni di primo consumo. Forse oggi siamo anche un po’ viziati e diamo uno sguardo allargato nel mondo dell’alimentazione. Fatto sta che la realtà è proprio dura soprattutto quando ci rechiamo al supermercato con la lista della spesa.
Il classico era, ed è ancora, pane, latte, farina, uova. Nel 1997 sussisteva la Lira come moneta di scambio e pare che il totale dello scontrino, purtroppo non rivendicabile nella denuncia dei redditi, si aggiri intorno ai 30 auro attuale, (possiamo immaginare che erano all’incirca 55/60 mila lire).
La lista delle chiamate dei prodotti dello scontrino, recava i prezzi singoli di alcune bibite, olio, bagnoschiuma, yogurt e via dicendo. Una spesa comune con articoli necessari per l’igiene e da riporre in dispensa. Il bello deve ancora venire.
L’utente ha voluto condividere la sua piccola scoperta postando sul web lo scontrino ma anche facendo la differenza comprando gli stesi prodotti e mostrando lo scontrino attuale. La spesa corrente equivale a circa 70 euro: un grande divario.
La verità è che nei tempi correnti, come anche nei paesi vicini, il rincaro alimentare è stato davvero mortificante. I negozianti si sono trovati a maggiorare i prezzi per andare incontro alla domanda sempre più costosa. Tutto purtroppo ha un fondamento.
La crisi dell’Est, che ancora permane tra i due stati europei, sono ancora in conflitto e il leader russo “propose” una lievitazione dei prezzi per quanto riguardava il carburante. Tutto gira intorno al commercio e ai trasporti.
Caro benzina e di conseguenza caro tutto. In automatico i prezzi dei beni hanno subito un’aumento graduale dall’oggi al domani e sembra che ancora non si arrestano. Il budget familiare ne risente e, per contrastare, rimane fare rinunce e sacrifici.
Non tutto è perduto visto che il Governo ha preso in seria considerazione il malcontento generale e lavora assiduamente per trovare accordo prima fra di loro e poi, speriamo, per noi che siamo sempre e comunque lo Stato.