Dovrebbe partire tra qualche giorno l’Sfl, il Supporto per la formazione e il lavoro che sostituirà il Reddito di Cittadinanza: in cosa consiste.
Prosegue la protesta dopo lo stop al Reddito di Cittadinanza, disposto dal Governo italiano attraverso l’ultima legge di Bilancio. Dal 1° agosto, difatti, è stata sospesa l’erogazione del sussidio per migliaia di ex beneficiari.
A questi soggetti, definiti come “occupabili” perché di età compresa tra i 18 ed i 59 anni, è stata già inviata la relativa comunicazione nelle scorse settimane. Per loro è stata introdotta una nuova misura: il Supporto per la formazione e il lavoro che dovrebbe già partire a breve.
Supporto per la formazione e il lavoro: i requisiti e come funziona
Il prossimo 1 settembre dovrebbe partire ufficialmente il Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl), una nuova misura stabilita dall’esecutivo e rivolta a tutti quei soggetti definiti come “occupabili” a cui è stato sospeso il Reddito di Cittadinanza nelle scorse settimane.
L’Sfl consiste in un assegno di 350 mensili per un massimo di 12 mesi che prevede l’obbligo di partecipazione a progetti formativi, di qualificazione e riqualificazione professionale in modo da permettere l’inserimento nel mondo del lavoro.
A differenza dell’Rdc, il nuovo sostegno economico è rivolto ai singoli soggetti e non ai nuclei familiari. Per presentare domanda è necessario essere in possesso di determinati requisiti: il beneficiario deve avere un’età compresa tra i 18 ed i 59 anni ed essere appartenente ad un nucleo familiare con un Isee annuo pari o inferiore ai 6mila euro. Possono fare richiesta anche le persone che non hanno i requisiti per accedere all’Assegno di inclusione, la misura che entrerà in vigore in sostituzione dell’Rdc dal 1° gennaio 2024, o che fanno parte di nuclei familiari che accedono alla misura, ma non considerati nella relativa scala di equivalenza.
La richiesta dovrà avvenire in maniera telematica sul sito dell’Inps o mediante patronato. Se la domanda venisse accettata, il beneficiario dovrà firmare il “Patto di attivazione digitale” indicando tre agenzie per il lavoro o enti presso cui poi firmare il “Patto di servizio personalizzato” che prevede la ricezione di offerte di lavoro, progetti o servizi di formazione. Non accettando queste offerte, si rischia di perdere il beneficio.