Bonus benzina: il ministro D’Urso si è esposto sull’idea del governo che ricalcherebbe un modello già sperimentato
Il costo della benzina è diventato un problema che chiede il necessario intervento del governo. In queste ultime settimane il prezzo si è stabilizzato oltre i 2 euro a litro e in alcuni casi in autostrada anche 2,60. In tanti nell’opinione pubblica chiedono di eliminare le accise visto che Meloni e Salvini, quando erano all’opposizione, facevano sempre leva su questo punto.
Uno degli ultimi interventi ha stabilito che dal 1 agosto nelle stazioni di rifornimento è obbligatorio l’esposizione del cartello giornaliero del prezzo su base regionale, oltre alla propria tariffa praticata. Un’operazione trasparenza per dare al consumatore la possibilità di scegliere con maggiore consapevolezza.
Bonus benzina, cosa vuole fare il governo
Chi era all’opposizione e oggi al governo si è scontrato con la realtà dei fatti. Tagliare le accise significa spendere per lo Stato 13 miliardi di euro, soldi che vogliono essere usati nella prossima manovra economica per tagliare ulteriormente il cuneo fiscale ai dipendenti con reddito più basso.
Si pensa dunque a un’alternativa. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso partecipando all’evento La Piazza organizzato da Affariitaliani.it a Ceglie Messapica, ha detto che per i redditi più bassi si sta pensando a un bonus per fronteggiare il caro-carburanti attraverso una social card da utilizzare una volta.
Funzionamento e requisiti sarebbero simili alla carta per i beni alimentari, sul modello l’attivazione della prepagata Dedicata a te da 382,50 euro destinata all’acquisto di prodotti di prima necessità. Come nelle scorse settimane, partendo da una lista realizzata dall’Inps, il governo invierebbe ai Comuni le tessere da consegnare ai beneficiari.
Essendo una tantum dunque non ci sarebbe la possibilità di ricaricare la carta ma darebbe un po’ di respiro agli automobilisti. È evidente però che se il costo del carburante dovesse continuare a salire bisognerebbe intervenire ancora ma in modo strutturale.
L’alto costo del carburante non colpisce solo chi fa rifornimento ma anche chi non guida poiché pagherà di più il prodotto comprato al supermercato con un sovraprezzo per il trasporto. Resta infatti il problema dell’inflazione generale.