Bilancio negativo per i lavoratori italiani: 2 su 3 vogliono cambiare impiego

In Italia tramonta il sogno del posto fisso, due occupati su tre vogliono cambiare lavoro: ecco il quadro della situazione lavorativa del paese.

La situazione lavorativa delle nuove generazione ci regala uno spaccato della società con nuove e diverse priorità. Siamo davanti ad un cambiamento sociale di grande importanza, che racchiude le sue origini nelle mani di generazioni con altre e diverse difficoltà nel passato. Il discorso sembrerà generico ma in realtà racchiude in se un concetto fondamentale: quando cambiano le priorità di una società, cambiano le finalità degli individui.

Due lavoratori su tre vogliono cambiare lavoro
Lavorare (Canva) – Bonus.it

Siamo davanti ad un fenomeno molto importante che ci insegna molto più di quanto le critiche di una generazione diversa possano fare. Due occupati su tre, secondo la statistica, sembra vogliano cambiare la loro professione. Un dato non determinante ma che ci mette sul piatto una domanda sociale: cosa sta succedendo nel mondo del lavoro?

Cambiano le priorità, cambia il lavoro

La nuova generazione di lavoratori cambia le proprie priorità sulla vita e ridefinisce per cosa ha senso “spaccarsi la schiena” e in quali quantità. La qualità della vita viene prima e assume il ruolo di reginetta del ballo. Sfumano, così, i periodi in cui si puntava esclusivamente sul lavoro e sulla propria carriera, arrivando oggi a portare all’attenzione se stessi e i propri obiettivi. Questo non significa che il lavoro e lo stipendio non sono più un obiettivo, ma, secondo le statistiche anche condotte da FiDiRisorse, non è più al primo posto.

Nuove generazioni nel mondo del lavoro: ecco le priorità
Serenità (Canva) – Bonus.it

In nostro soccorso arriva un altro sondaggio condotto da Jointly, una società che si occupa di welfare aziendale. Su un campione di 528 ragazzi prossimi alla maturità, è stato constatato come, dopo lo stipendio, la seconda cosa più importante nella scelta di un lavoro è l’equilibrio fra vita privata e vita lavorativa. Un equilibrio sano che permetta sempre di coltivare se stessi. Ed è proprio in questi numeri che si sente, ancora più forte, il fenomeno del quiet qutting,

Questo mondo, oggi, è un mondo di grandi incertezze che non lascia a nessuno la possibilità di sognare più avanti di un giorno. La crisi climatica, economica e sociale che dilaga nelle strade delle nostre città è un enorme allarme generazionale che spinge le priorità verso la ricerca di serenità e la stabilità. Stabilità mentale e fisica che, dopo la grande crisi del Covid, abbiamo compreso essere fondamentale. E quindi la domanda
giudicare le nuove generazioni o imparare da loro?

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