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Gabon, golpe militare e annullamento delle elezioni

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Redazione

Nella capitale si sono sentiti degli spari. Il colpo di Stato militare ha annullato le elezioni presidenzial in Gabon.

“Tutte le istituzioni della Repubblica sono sciolte: il governo, il senato, l’assemblea nazionale e la corte costituzionale. Invitiamo la popolazione a rimanere calma e serena e riaffermiamo il nostro impegno a rispettare gli impegni del Gabon nei confronti della comunità internazionale”. Questo è l’annuncio televisivo che un gruppo di militari ha trasmesso sulla rete nazionale nelle prime ore del mattino in Gabon.

Militari (Screenshot da YouTube – euronews – Canva) – bonus.it

Ed è bastato per sovvertire il sistema politico, e di conseguenza quello sociale. Dodici militari hanno deciso che le elezioni a suffragio universale, che rieleggevano il presidente Bongo con il 64,27% dei voti favorevoli, non dovevano essere validate. Già negli scorsi giorni l’opposizione parlava di elezioni truccate. Ma il colpo di stato militare è arrivato come un fulmine inaspettato. I golpisti parlano di ristabilire la pace, ponendo fine all’attuale regime.

Il Gabon è una repubblica presidenziale, che da 53 anni è governata dalla famiglia Bongo, eletta a suffragio universale. Secondo il Comitato per la transizione ed il ripristino delle istituzioni questa successione interminabile di mandati avrebbe deteriorato la coesione sociale del paese, con conseguenze molto gravi.

La chiusura delle frontiere in Gabon

Nonostante il Comitato si prefigga l’obiettivo di mantenere gli impegni con la comunità internazionale, per il momento le frontiere sono state chiuse. Sia in entrata che in uscita. Durante la notte sono stati avvertiti degli spari a Libreville, capitale del Gabon.

Elezioni (Screenshot da YouTube – euronews – Canva) – bonus.it

Pochi minuti dopo che l’organo statale aveva annunciato la rielezione di Ali Bongo, al suo terzo mandato, i militati del Comitato si sono infiltrati nelle reti televisive nazionali con il loro annucio. Golpe militare ed annullamento immediato delle elezioni. E scioglimento di tutte le istituzioni dello Stato, fino a nuovo ordine.

Sono 53 anni che la famiglia Bongo, prima il padre e poi il figlio, detiene il potere in Gabon. Il colpo di Stato sovverte non solo questa “tradizione”, ma tutte le istituzioni, compresa la forma di Governo democratica. Non è mai un bene un golpe militare. Il potere nelle mani di pochi, per di più che imbracciano armi automatiche, rischia di compromettere ulteriormente la condizione sociale di uno stato che nonostante sia tra i più agiati del continente versa comunque in serie difficoltà.

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