Pechino si conferma per le sue manovre mirate all’espansione economica e consumistica del Paese. Questa volta la manovra tocca i mutui.
La situazione attuale dell’Europa sui tassi d’interesse non è delle più convenienti per i cittadini. La BCE ha riportato di recente il tasso di interesse sulle banche in attivo. Tuttavia questo non ha comportato dei vantaggi per i correntisti. Né sui depositi, né tantomeno sui mutui. E questo si inscrive in un momento storico in cui la crisi economica non rende affatto semplice avere le garanzie lavorative per accendere un mutuo o chiedere un prestito in banca.
La maggior parte delle persone che vogliono chiedere un mutuo per la prima casa sono costrette a ricorrere alla fideiussione, chiedendo a parenti o amici di fare da garanti. A meno che non si riesca ad entrare nel programma statale di Garanzia pubblica sui mutui. Ma solo poche persone hanno i requisiti adatti. Questo scenario porta da sé un calo delle richieste per gli acquisti ed un aumento della domanda sugli affitti, che al momento hanno dei prezzi alle stelle, almeno nelle grandi città italiane.
Mutui al minimo storico, la Cina vuole aumentare il potere di spesa
Pechino è famosa per le sue manovre mirate. Mentre i tassi di interesse sui mutui in Europa sono piuttosto alti, al punto da scoraggiare le stipule a tasso fisso, la Cina ha deciso di abbassare drasticamente il peso degli interessi sui mutui per i cittadini cinesi. In un Paese dove il 90% delle famiglie richiede un mutuo.
Questo vantaggio si potrà avere dall’inizio del prossimo anno, e solo per la prima casa. In realtà la manovra era già stata imposta alle banche precedentemente, ma gli istituti di credito hanno posticipato la riduzione dei tassi per i mutui. E così l’indicazione arriva direttamente dal governo. Almeno da quanto si apprende da Bloomberg e dai media locali. Per il momento non è stata data alcuna notizia ufficiale della manovra.
Lo scopo di Pechino è di aumentare il potere di spesa delle famiglie, inducendo i consumi. IL ragionamento è semplice ma efficace. Se il 90% delle famiglie cinesi hanno acceso un mutuo, ed i tassi di interesse praticati dalle banche sono proibitivi, il 90% delle famiglie si trova in una condizione di risparmio continuo. E dunque è costretta a rinunciare ai consumi tanto cari ad un sistema liberista.
Di conseguenza, abbassando i tassi di interesse sui mutui, le famiglie si troveranno da un mese ad un altro con un gruzzolo in più in mano. Ed è piuttosto probabile che possano decidere di spenderlo – almeno parzialmete – piuttosto che metterlo da parte. La notizia deve ancora essere ufficializzata.