I consumi degli italiani cambiano faccia ma ci sono ancora alcuni punti interrogativi: quali sono i prodotti principali
La tecnologia traina il consumo delle famiglie italiane. I prodotti high tech sono al primo posto nelle spese mensili. Un segno dei tempi e delle esigenze. Sarebbe facile pensare che siano più necessari i beni alimentari ma gli strumenti multimediali sono utili anche per la sicurezza e la compagnia, come nel caso di un anziano che vive da solo.
Il primato assoluto è degli smartphone mentre calano i consumi per i pasti in casa (-11,2%), mobili ed elettrodomestici (-5,1%). Segno negativo anche per i consumi di elettricità e gas (-12,2%), dati questi ultimi che vanno letti sotto la lente dell’inflazione e della riduzione degli sprechi.
Consumi italiani aumentano: calamo quelli energetici
Si tratta di un’evoluzione della spesa pro capite delle famiglie perché ora sono stati raggiunti i livelli precedenti alla pandemia. La famosa “normalità”, tanto agognata nelle fasi più acute del Covid, almeno per questo aspetto economico sembra essere tornata.
I numeri emergono da un’analisi realizzata dall’Ufficio Studi di Confcommercio sui consumi delle famiglie italiane tra il 1995 e il 2023 e si riporta un +23,6% grazie ai flussi turistici. Altissima è la crescita delle attività legate al tempo libero inclusi i servizi ricreativi e culturali, addirittura ben +93%.
I consumi pro capite nel 2022 sono stati calcolati a 20.810 euro, meno del 2019 fermi a 20.914 euro. Il picco nel 2007 con 21.569 che probabilmente non saranno eguagliati nel 2024 per poco, per circa 200 euro a testa.
“La crescita dei servizi e del turismo potrebbe riportare quest’anno i consumi a un livello di normalità”, dice Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio. Ma ancora tanto è da fare, sottolinea. Manca ancora il rilancio del Sud, la completa realizzazione dei piani dei Pnrr e la madre di tutte le riforme invocate dal mondo economico, quella fiscale da realizzare in tempi rapidi.
Il minore consumo energetico può dare spazio a delle riflessioni. Il fenomeno è ovviamente legato al caro energetico che comunque porta a un minore inquinamento. La strada per l’ecologia deve dunque essere questa: fare in modo che risparmiare conviene, però dove si spendono meno soldi, tutti diventano ambientalisti.
Il turismo è anche mangiare fuori casa, mentre farlo dentro registra una situazione stazionaria. Si preferisce quindi risparmiare nell’ordinario e spendere di più quando ci si concede qualche ora o qualche giorno di svago.