Cosa succederà all’economia italiana con il blocco del traforo del Monte Bianco

Grande preoccupazione tra gli addetti ai lavori sul cantiere per la manutenzione del Traforo del Monte Bianco. Tutti i dubbi e le cifre

Poco prima della metà di settembre prende il via un’opera pubblica davvero importante. Parliamo dei lavori di manutenzione del tunnel del Traforo del Monte Bianco. Una della opere stradali più importanti del Paese. Una vera e propria infrastruttura. Una infrastruttura che è stata inaugurata nel lontano 1965 e che oggi ha bisogno di interventi massicci.

Traforo Monte Bianco (Creative Commons) - bonus.it 20230901
Traforo Monte Bianco (Creative Commons) – bonus.it

Parliamo di lavori che le due concessionarie al 50% di azionariato per la gestione dell’impianto, l’italiana SITMB acronimo di Società Italiana per il Traforo del Monte Bianco S.p.A. e la francese ATMB, acronimo di Autoroutes et Tunnel du Mont Blanc, considerano assolutamente necessari per la sua stabilità e la sua fruibilità

Traforo del Monte Bianco, i rischi per l’economia

Parliamo nello specifico di lavori di ristrutturazione complessiva di alcuni tratti, del rifacimento di due sezioni di volta, dell’installazione dei nuovi sistema di drenaggio e di strumenti ad avanzatissima tecnologia per aumentare il livello di sicurezza. Il costo di questi lavori è di circa 50 milioni di euro, sono lavori che obbligano alla chiusura del traforo, ma sono lavori che interessano solo 300 dei 11.600 metri di cui è composto

Traforo del Monte Bianco, il Tunnel (Creative Commons) - bonus.it 20230901
Traforo del Monte Bianco, il Tunnel (Creative Commons) – bonus.it

E qui si entra nel cuore del tema. I lavori sul Traforo del Monte Bianco iniziano lunedì 4 settembre e terminano lunedì 18 dicembre. E per questi mesi il tunnel sarà chiuso. Ma non solo. Se i lavori saranno efficaci si replica per un tratto di 600 metri nel 2024 e a ripetizione per i tratti più malandati fino al 2042. E nel frattempo? Le preoccupazioni vertono proprio su questo. L’economia nazionale italiana e l’economia nazionale francese, purtroppo, sono ancora fortemente condizionate dal trasporto su gomma. È un sintomo di arretratezza ma non si cambia verso in pochi mesi.

La chiusura del Traforo, a ripetizione, rischia di isolare economicamente i due Paesi o quanto meno a ridurre le esportazioni e le importazioni tra di loro. I numeri come sempre spiegano tutto alla perfezione. Nel 2021 l’interscambio tra Italia e Francia ha raggiunto i 92 miliardi di euro. Le soluzioni quindi sono due. O si cerca ,come sostiene a gran voce il presidente di Conftrasporto Paolo Uggè, una via alternativa. Oppure si mettono in campo ristori a livello di Unione Europea come quelli per la pandemia da coronavirus Covid-19. Tertium non datur ed è davvero un problema serio

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