Pensioni: quanto costano ai cittadini?

Si stima che la spesa per le pensioni in Italia possa crescere in maniera significativa nei prossimi quattro anni: l’analisi effettuata sui costi per la previdenza.

Tra i punti più discussi che dovrebbero essere inseriti nella nuova Manovra c’è quello relativo alle pensioni per cui sarebbero previsti importanti novità. Si starebbe lavorando ad eventuali aumenti per gli assegni e sulle pensioni anticipate.

Aumento costi pensioni Italia
Euro (Foto da Canva) – Bonus.it

Il Governo, dunque, potrebbe stanziare nuovi fondi in materia di prestazioni previdenziali che già peserebbero in maniera significativa sulle casse dello Stato. Costi che, secondo una recente analisi, potrebbero ancora aumentare in futuro.

Pensioni, le stime della spesa nei quattro prossimi anni: crescita consistente

Si prevede una spesa di circa 65 miliardi di euro in più nei prossimi quattro anni per le pensioni in Italia, ossia in aumento del 22% rispetto al 2022. Questo è quanto è stato evidenziato in una ricerca condotta dagli esperti del Centro studi di Unimpresa.

Costo pensioni Italia Pil
Inps (Luca – Adobe Stock) – Bonus.it

In particolare, nel 2023, il costo complessivo per le prestazioni previdenziali dovrebbe ammontare a 318 miliardi in totale, con una crescita di 7 punti percentuali rispetto all’anno precedente e 21 miliardi in totale. Per gli anni successivi, 2024, 2025 e 2026, gli aumenti dovrebbero, invece, ammontare rispettivamente a 22, 10 ed 11 miliardi.

Ipotizzando una simile crescita della spesa, l’incremento sul Pil (Prodotto interno lodo) dovrebbe, quindi, passare dal 15,6% dell’anno scorso al 16,1% nel 2026 per un totale di 361,8 miliardi rispetto ai 296,9 spesi nel 2022. A questa spesa si aggiungono ovviamente quelle sostenute per le altre prestazioni sociali in denaro che potrebbero salire passando dai 109,9 miliardi del 2022, pari al 5,8% del Pil, a 110,5 miliardi (4,9% del Pil) nel 2026.

Tutto ciò potrebbe verificarsi nel caso in cui l’esecutivo mantenga gli impegni presi in tema di pensioni con tutti i relativi adeguamenti e le flessibilità in uscita, come Quota 103.

In merito si è espresso il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, il quale ha affermato come gli interventi sulle prestazioni pensionistiche sono sicuramente imprescindibili, ma è necessario riflettere su quelli che sono i numeri in modo da non cullarsi su promesse difficilmente realizzabili. Basti pensare, ha aggiunto il presidente Ferrara, che solo per gli anticipi pensionistici occorrerebbero 10 miliardi, ma quelli a disposizione per il momento sarebbero solo 2.

Gestione cookie