Si sente parlare sempre più spesso di “furbetti” che non pagano il conto al ristorante, ma quando si è legittimati a farlo?
In queste ultime settimane la cronaca ha parlato spesso di gruppi o coppie che hanno truffato i gestori di un ristorante, lasciando il conto da pagare, scappando senza saldare il dovuto. Un comportamento scorretto, passabile di denuncia, naturalmente. Eppure, ci sono casi in cui si può non pagare il cibo del locale, senza dover dare nulla e senza essere nel torto.
Questo poiché in alcuni casi il cliente ha diritto di rifiutarsi di pagare il conto, e c’è ben poco che il titolare dell’esercizio pubblico può fare. Si tratta naturalmente di episodi ben specifici e che hanno a che vedere con lacune e mancanze da parte del ristorante stesso, che non rispetta ciò che avrebbe dovuto offrire alla controparte, per così dire.
Quando si può non pagare il conto al ristorante?
Ebbene, la legge ritiene che nel momento in cui si ordina un piatto al ristorante si instaura una fattispecie di contratto tra le parti, per cui una offre un servizio all’altra e ha diritto a un pagamento. Ci sono casi, tuttavia, in cui il pagamento non è dovuto, e per i quali non ci si trova dalla parte del torto, in quanto le gravi mancanze danno diritto al cliente di andarsene senza saldare alcunché.
Nel caso, ad esempio, che non ci sia un listino prezzi esposto fuori o dentro al locale, e si abbia chiesto il menù senza riceverlo, il cliente è legittimato a non pagare il conto, in quanto dovrebbe essere informato preventivamente di quanto potrebbe spendere. I gestori, in questo caso, rischiano addirittura una multa fino a 300 euro.
Un altro caso nel quale è legittimo andarsene senza pagare il conto è quello del piatto sbagliato, ovvero quando al tavolo viene servito un piatto non richiesto e diverso da quello ordinato, o qualora avesse un prezzo diverso. Inoltre, nel caso il servizio sia pessimo, con personale maleducato, è possibile non saldare il conto finale.