A causa della crisi economica alcuni italiani stanno valutando di emigrare in Svizzera, ma occorre fare bene i conti con il costo della spesa
“L’erba del vicino è sempre più verde”. Lo sostiene un vecchio proverbio della tradizione italiana e lo ribadisce, un iconico film degli Anni Sessanta interpretato da Cary Grant e Deborah Kerr e diretto da Stanley Donen. Ma è davvero così? Non sempre, in realtà, l’adagio è adattabile a tutti i campi della vita. Anzi, ce ne sono alcuni, dove la saggezza popolare, decisamente non centra il colpo.
Parliamo nel caso specifico di una tendenza purtroppo negativa della situazione economica e sociale che vive l’Italia, quella del ritorno dell’emigrazione. Si purtroppo è così; dopo decenni in cui era l’Italia ad accogliere i migranti, siamo tornati ad una situazione vissuta nel secolo scorso, quella di connazionali che vanno fuori dal Belpaese a cercare fortuna.
I dati, come spesso accade, certificano quello che è già evidente agli occhi dei cittadini. Nel 2021, l’ultimo dato certificato, sono stati quasi 160.000 gli italiani emigrati all’estero. Se pensiamo che nel 2011, dieci anni fa, erano poco più di 65.000 l’assioma è presto dimostrato. Le mete preferite, ad oggi, sono l’Inghilterra, e nonostante i limiti della Brexit, la Francia, la Germania e il Portogallo. I motivi, gli stessi di sempre. Opportunità di lavoro migliori per chi lavora, ricerca del lavoro per chi è disoccupato, scelte generiche di vita.
È invece progressivamente scomparso dai radar un Paese che, soprattutto nel Secondo Dopoguerra, aveva accolto migliaia di migranti italiani. Parliamo della Svizzera, il Paese delle banche, della cioccolata e degli orologi. Un Paese che, in conseguenza di una serie di scelte, ha notevolmente aumentato il costo della Vita. Un Paese, dove vivere ha davvero un costo fuori portata. Alcuni numeri a titolo esemplificativo.
Il primo la spesa. Una normale famiglia della classe media di 4 persone spende in media 2000 franchi, circa 2085 euro. Mangiare una pizza può costare 35 franchi a persona, corrispondenti a 36,5 euro. E non solo. Le bollette toccano in genere i 500 franchi al mese, 521 euro mentre un abbonamento per l’autobus in una città come Berna viaggia sui 200 franchi al mese, 208,5 euro. Va detto che lo stipendio medio è di circa 4000 franchi, 4171 euro, ma arrivare ad avere una posizione di lavoro fissa e a tempo indeterminato per un immigrato è praticamente una chimera. Sempre parafrasando un antico proverbio, “non è tutto oro quello che luccica”