Un furto inusuale con un biglietto altrettanto particolare. Succede nel comune di Chions, in provincia di Pordenone.
Essere derubati è sempre un gesto che coinvolge molto la nostra emotività. Un intruso è entrato nella nostra casa, uno spazio privato, una tana che viene violata. L’intrusione in uno spazio privato è una violenza psicologica con il quale difficilmente riusciamo ad scendere a patti. Questo non accade solo a noi come persone, ma anche nel mondo animale; una tana, un luogo sicuro e privato se violato è una violenza che l’animale subisce. Ma questo trauma viaggia con una ironica situazione, in questo caso.
Infatti un furto è avvenuto ma ha lasciato il mondo di internet molto spiazzato. I ladri non si sono dimostrati degni delle figure che hanno cresciuto tanti giovani uomini, come Lupin o Diabolik, anzi. Entranti in casa, hanno derubato la famiglia di “solo” una friggitrice ad aria e una macchinetta del caffè. Non hanno preso altro perché altro non hanno trovato.
Il furto di Babbo Natale: la letterina
“scuza, ma senza soldi e dobiamo mangiare ma vedo che ance tu non hai niente. Pazienza.”
Questo il messaggio lasciato dopo il furto che trasforma una tragedia in una situazione puramente grottesca. Scritto in un italiano pessimo, forse per depistare le indagini, racconta, però, di uno spaccato sociale molto importante.
Rubare non è un gioco né per chi ruba né per chi viene derubato. Per quanto Lupin ci ha dimostrato che con il giusto entusiasmo si può fare tutto, la situazione è ben diversa. Rubare perché “dobiamo mangiare” è un problema grave che ci dimostra la disperazione. Attenzione, comprendere non significa giustificare, ma riuscire ad arrivare ad una definizione del perché le cose succedono e, quindi, riuscirle a giudicare nel modo più consono.
Comprendere cosa sta passando una persona per essere arrivato a dover improvvisare, perché questa è l’impressione, un furto, in una casa di chi, forse, è messo peggio forse anche di te. E qui il secondo spaccato di quel biglietto “ma vedo che ance tu non hai niente“. Non si sbeffeggia, non si insulta, ma sembra come se si sia compresa la situazione sociale, proprio perché “non unire il pranzo con la cena” è un problema non così scontato.
La situazione sociale dimostra ogni giorno la fatica di un paese sempre più in crisi, con famiglie in status economici in forte difficoltà. Una triste realtà raccontata con un velo di ironia in un biglietto.