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Lavoro

Regime forfettario 2023: le novità e occhio alla soglia dei 100.000€

Pubblicato da
Marco Spartà

Nel 2023, attraverso quanto disposto all’interno della Legge di Bilancio, sono state introdotte nuove regole per il regime forfettario delle Partite Iva: tutto quello che c’è da sapere.

Nel nostro Paese, secondo le ultime statistiche, sono oltre 177mila i titolari di Partita Iva distribuiti tra lavoratori autonomi e società. Attraverso l’ultima Legge di Bilancio, il Governo ha stabilito importanti novità per quanto riguarda il regime forfettario.

Lavoratore (Foto da Canva) – Bonus.it

L’esecutivo ha deciso, innanzitutto, di estendere la platea delle Partite Iva che potranno accedere al regime fiscale con una tassazione agevolata durante il 2023, ma è stata introdotta anche una nuova clausola antievasione.

Partita Iva, le nuove regole per il regime forfettario nel 2023: i dettagli

Con l’ultima Legge di Bilancio, il Governo ha introdotto nuove norme relative al regime forfettario, un particolare regime fiscale in vigore dal 2016 che permette di usufruire di agevolazioni.

Lavoratrice (Foto da Canva) – Bonus.it

Nel dettaglio, l’esecutivo ha stabilito l’innalzamento del limite massimo di ricavi e compensi per poter usufruire del regime in questione che passa da 65mila ad 85mila euro. Oltre alla soglia di accesso, è stata anche stabilita una clausola antievasione secondo cui il regime agevolato per il titolare della Partita Iva cessa lo stesso anno in cui i ricavi o i compensi percepiti superino la soglia dei 100mila euro. Nel caso in cui si superino gli 85mila euro, ma si rimane sotto la soglia dei 100mila euro, l’uscita dal regime forfettario avverrà nell’anno successivo, quindi a partire dal 2024.

Dunque, aumenta la platea delle persone che possono accedere al regime agevolato che consente di avere tre vantaggi: una tassazione ridotta, così come i contributi Inps e semplificazioni sull’Iva e delle imposte dei redditi. Per quanto riguarda la tassazione, difatti, si prevede un’aliquota del 15% che in alcuni casi scende sino al 5%.

Queste nuove norme si aggiungono a quelle introdotte a luglio dello scorso anno quando è stato stabilito l’obbligo di fatturazione elettronica dal 1° luglio 2022 per i titolari di Partita Iva con ricavi o compensi superiori ai 25mila euro, obbligo che coinvolgerà anche i restanti soggetti titolari di Partita Iva, ma a decorrere dal 1° gennaio del 2024. La fatturazione elettronica consiste in un sistema digitale di emissione delle fatture che sostituisce quello tradizionale cartaceo.

Marco Spartà

Nato nel 1991 in Sicilia. Giornalista Pubblicista e laureato in Media comunicazione digitale e Giornalismo alla Sapienza di Roma. Da oltre dieci anni ricopro il ruolo di articolista collaborando per diverse testate. Scrivo di cronaca, politica, ambiente, economia e sport. Una grande passione mi lega alla cronaca nera e all'attualità a cui dedico gran parte della mia scrittura.

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