La legge italiana ed il Codice Stradale impongono a chi assiste o chi è coinvolto in un incidente stradale di fermarsi: tutto quello che c’è da sapere.
Nel nostro Paese sono migliaia gli incidenti che si verificano sulle strade ogni anno: stando alle ultime statistiche, solo nel 2022, sono oltre 165mila i sinistri in Italia, molti dei quali, purtroppo, mortali o con feriti.
Sarà capitato a molti automobilisti o utenti della strada assistere ad un incidente. Ma come bisogna comportarsi in una simile circostanza e cosa prevede la legge italiana? Un quesito che in tanti si saranno posti. A chiarirlo il Codice della Strada e quello penale.
L’articolo 189 del Codice della Strada disciplina il comportamento che bisogna tenere in caso di incidente stradale. Secondo tale articolo, chi è causa o coinvolto in un sinistro ha l’obbligo di fermarsi ed eventualmente prestare soccorso ai soggetti che hanno riportato lesioni, ma anche per l’accertamento delle responsabilità.
Per chi è causa si intende anche un pedone che potrebbe magari fatto sbandare una vettura o provocato un tamponamento a catena attraversando la strada. Per i trasgressori della norma sono previste pesanti sanzioni. Nel dettaglio, il Codice prevede una multa che varia dai 302 ai 1.208 euro se nel sinistro sono state rimasti danneggiati solo veicoli, mentre, se l’incidente ha causato danni a persone, è prevista la reclusione da sei mesi a tre anni, pena che sale da un anno a tre anni se l’utente della strada si è fermato ma non ha soccorso le persone ferite.
A doversi fermare, però, non solo i soggetti coinvolti o che hanno causato il sinistro, ma anche chi si trova di passaggio. A stabilirlo in questo caso è il Codice Penale italiano, in particolare l’articolo 539 che punisce il reato di omissione di soccorso. Chiunque, difatti, si trova davanti ad un corpo che “sia o sembri inanimato, ovvero una persona ferita o altrimenti in pericolo” e non presta assistenza o non chiami i soccorsi rischia la reclusione fino ad un anno ed una sanzione amministrativa fino a 2.500 euro, cifra che raddoppia se la vittima muore.